“San Pietro, anche con la voce di san Giovanni Paolo II” ha espresso Papa Francesco “ci dice: «Comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri»“.
Cosa significa questo? Questo vuol dire che noi “siamo viandanti” ma non bisogna fare confusione e credersi “erranti“! Il viandante sa bene quale sia la meta: infatti noi come viandanti siamo un popolo “in cammino ma sappiamo dove andiamo” mentre “gli erranti non lo sanno“. Dicendola “come diceva San Giovanni Paolo II“, ha quindi aggiunto il Pontefice “Siamo pellegrini, ma non randagi“.
Tuttavia, nella sua vita, San Giovanni Paolo II, ci ha dispensato anche un altro importante insegnamento: “per entrare nella gloria bisogna passare attraverso la passione e la croce” poiché questa è la strada tracciata dal Signore ed è la strada che ogni cristiano si trova a percorrere.
Si tratta di una strada che non porta alla gloria terrena ma alla “spogliazione totale” e proprio la storia di San Giovanni Paolo II è un esempio di come questo cammino si possa seguire, anche oggi.
In questo, se vogliamo, il passato Pontefice è stato aiutato dall’essere cresciuto nel cuore di un “popolo che è stato molto provato nella sua storia” – ha ulteriormente chiarito Papa Francesco. Infatti “il popolo polacco sa bene che per entrare nella gloria – ha continuato il Santo Padre – bisogna passare attraverso la passione e la croce“.
Questo, tuttavia, il popolo polacco “lo sa non perché l’ha studiato” ma “lo sa perché lo ha vissuto” e come il popolo cui apparteneva, anche San Giovanni Paolo II è stato un “degno figlio della sua patria terrena” che “ha seguito questa via“.
La testimonianza di San Giovanni Paolo II, però, non è stata una semplice sequela, ma ha camminato sulle orme di Dio “in modo esemplare, ricevendo da Dio una spogliazione totale. Per questo” noi oggi abbiamo la certezza che “la sua carne riposa nella speranza“.
“E noi? – ha quindi chiesto Papa Francesco ai presenti – Siamo disposti a seguire questa strada?“