Durante la Santa Messa di oggi in Casa Santa Marta, Papa Francesco ha svolto una vera e propria catechesi sul perdono, sottolineando come questo sia la porta che permette alla misericordia di Dio di entrare nel nostro cuore.
Il Santo Padre, prendendo spunto dalla Letture di oggi (Dn 3, 25. 34-45; Mt 18, 21-35), ha prima di tutto evidenziato la differenza tra perdonare e dimenticare. Sempre dobbiamo perdonare, anche se ovviamente non è facile dimenticare un torto subito. Dio, però, non ci chiede di dimenticare i torti, ma di perdonarli, ovvero di riuscire a guardare oltre ai torti subiti tenendo fisso lo sguardo su quella ancora che è la speranza.
“Nel Padre Nostro preghiamo: ‘Perdona i nostri debiti come noi perdoniamo ai nostri debitori”. – ha detto Bergoglio – È un’equazione, vanno insieme. Se tu non sei capace di perdonare, come potrà Dio perdonarti? Lui ti vuole perdonare, ma non potrà se tu hai il cuore chiuso, e la misericordia non può entrare“. Chiaramente ha proseguito il Vescovo di Roma, non è facile dimenticare: tante volete ci troviamo a dire “Ma, Padre, io perdono, ma non posso dimenticare quella brutta cosa che mi ha fatto…“. In questi casi bisogna chiedere “al Signore che ti aiuti a dimenticare“, tenendo presente che “si può perdonare, ma dimenticare non sempre ci si riesce. Ma ‘perdonare’ e ‘me la pagherai’: quello, no! Perdonare come perdona Dio“.
E proprio questa è stata la riflessione successiva del Santo Padre: come perdona Dio? “Quando Dio perdona, il suo perdono è cosi grande che è come se ‘dimenticasse’. Tutto il contrario di quello che facciamo noi, delle chiacchiere: ‘Ma questo ha fatto quello, ha fatto quello, ha fatto quello…’, e noi abbiamo di tante persone la storia antica, media, medievale e moderna, eh?, e non dimentichiamo. Perché? Perché non abbiamo il cuore misericordioso“.
Guardiamo alle Letture di oggi: “Fa con noi secondo la Tua clemenza’, dice questo giovane Azaria. ‘Secondo la Tua grande misericordia. Salvaci’. È un appello alla misericordia di Dio, perché ci dia il perdono e la salvezza e dimentichi i nostri peccati“.
In questo periodo di preparazione alla Pasqua, preghiamo affinché “la Quaresima ci prepari il cuore per ricevere il perdono di Dio. Ma riceverlo e poi fare lo stesso con gli altri: perdonare di cuore. Forse non mi saluti mai, ma nel mio cuore io ti ho perdonato. – ha concluso Papa Francesco – E così ci avviciniamo a questa cosa tanto grande, di Dio, che è la misericordia. E perdonando apriamo il nostro cuore perché la misericordia di Dio entri e ci perdoni, a noi. Perché tutti noi ne abbiamo, da chiedere di perdono: tutti. Perdoniamo e saremo perdonati. Abbiamo misericordia con gli altri, e noi sentiremo quella misericordia di Dio che, quando perdona, ‘dimentica’“.
Anche se si ha l’indole al perdono, il perdono non si riduce ad una mera parola: bisogna sentirlo e chi l’ottiene deve saperne fare tesoro. Tenersi lontano da chi non sa apprezzare il perdono, non riduce la malvagità di chi, infischiandosi del perdono, perdura nelle proprie scelleratezze.
Piuttosto, chi può intervenire, affinchè, chi fa del male, si ravveda e cambi comportamento, tal che non compia altre perversità, LO FACCIA, affinchè l’infinito perdono non si trasformi in assoluto incoraggiamento a non desistere dal male, nel continuo perseguimento dei propri licenziosi tornaconti o azioni peggiori.
L’inerzia, incoraggiante al male irremovibile, non è cristiana.
Tale noncurante inerzia non si risolve col perdono.
Dio vuole il ravvedimento e la pace, che non si raggiungono con la noncuranza………ecc…..
Forse riusciamo a perdonare, con l’aiuto chiesto a DIO, se comprendiamo che DIO non ci chiede l’obbligo di frequentare chi fa del male, chi persevera e si ritiene giusto, non cambia e non chiede scusa per il male fatto. La paura di continuare a frequentare chi ci ha fatto del male, alla luce degli insegnamenti evangelici, no all’orgoglio umano, puo’ impedire al nostro timoroso cuore ferito di perdonare, DIO ci chiede di perdonare, non di essere masochisti, come ci spiega bene Padre Francesco, non dire e neanche pensare; –te la faro’ pagare– perdonare, pregare per chi ci ha fatto del male, non lo riconosce e persevera nel farcelo? pregare e metterci in “zona” di sicurezza, allontanarci.- DIO vuole il nostro bene, nella Bibbia e’ scritto come agire, Gesu’ si allontano’ quando lo volevano uccidere la prima volta, non era la SUA ora, come ci viene spiegato per quanto riguarda la SUA missione, per noi allontanarci e’ un’atteggiamento prudenziale , no masochismo, come ci insegna GESU’, ci si chiede di chiederlo come un dono di DIO, LA PRUDENZA—-Ivana Barbonetti.
Dios está dentro de nosotros, podremos perdonar si escuchamos su voz, La voz del bien, la bondad y la compasión. Aunque no debemos olvidar nuestras limitaciones como humanos.. Bienaventurados los limpios de corazón por que ellos verán a Dios. Confiar en Dios es la mejor medicina para el alma.
Gracias, en estos momentos son muy reconfortables para mi alma sus palabras.