Essere misericordiosi come il Padre, ha sottolineato Papa Francesco durante la Udienza Generale di oggi, 21 settembre 2016, non è uno slogan ad effetto, ma di un impegno di vita: commentando il Vangelo di Luca (6,36-38) che ha ispirato il motto di questo Anno Santo, il Santo Padre ha sottolineato come la capacità di ricevere l’amore di Dio sia direttamente proporzionale a quanto ciascun cristiano dona ai propri fratelli e a quanto perdona loro.
Dio ama con un amore così grande che, per noi, sembra impossibile, ha detto il Vescovo di Roma. Tutta la storia della salvezza è una storia di misericordia, che raggiunge il suo culmine nel dono di Gesù sulla croce. Come raggiungere questa perfezione? La risposta è che Gesù non chiede che noi siamo misericordiosi nella medesima quantità, ma ci chiede di essere segni, canali, testimoni della sua misericordia. Così i santi hanno incarnato l’amore di Dio che in essi traboccava in molteplici forme di carità per i bisognosi.
Il Vangelo ci dà due linee guida per questo: perdonare e donare. Gesù non cerca di modificare il corso della giustizia umana, ma afferma che nella comunità cristiana si devono sospendere i giudizi e le condanne. Il perdono è una manifestazione dell’amore gratuito di Dio che non da mai per perduto nessun figlio. Non possiamo metterci sopra l’altro, al contrario, dobbiamo continuamente invitarlo alla conversione. Allo stesso modo, Gesù ci insegna che il suo desiderio di donarsi va ben al di sopra delle nostre aspettative e che non dipende da nostri meriti, ma la capacità di accettare il suo amore cresce nella misura in cui noi diamo agli altri, più amiamo, più il nostro cuore sarà pieno di Dio.
Cari amici – ha dunque concluso Francesco nei saluti – essere misericordiosi significa saper tendere la mano, offrire un sorriso, compiere un gesto di amore verso quanti sono nel bisogno. Quando siamo generosi, non mancano mai le benedizioni di Dio. Come figli del Padre Celeste, siate missionari del Suo amore misericordioso. Dio vi benedica tutti!
Hoy hemos escuchado el pasaje evangélico que inspira el lema de este año santo: Sed misericordiosos como vuestro Padre es misericordioso. Dios ama con un amor tan grande que para nosotros parece imposible. Toda la historia de la salvación es una historia de misericordia, que alcanza su culmen en la donación de Jesús en la cruz. ¿Cómo alcanzar esta perfección? La respuesta estriba en que Jesús no pide cantidad, sino ser signo, canal, testimonio de su misericordia. Por eso los santos han encarnado el amor de Dios que les desborda en múltiples formas de caridad en favor de los necesitados.
El Evangelio nos da dos pautas para ello: perdonar y dar. Jesús no busca alterar el curso de la justicia humana, pero manifiesta que en la comunidad cristiana hay que suspender juicios y condenas. El perdón es manifestación de la gratuidad del amor de Dios, que nunca da a un hijo por perdido. No podemos ponernos por encima del otro, al contrario, debemos llamarlo continuamente a la conversión. Del mismo modo, Jesús nos enseña que su voluntad de darse está muy por encima de nuestras expectativas y no depende de nuestros méritos, sino que la capacidad de acoger su amor, crece en la medida en que nos damos a los demás, más amamos, más lleno de Dios estará nuestro corazón.