Anche il lamentarsi con Dio e ribellarsi a Dio nei momenti di difficoltà è una forma di pregare ha detto Papa Francesco durante l’omelia della Messa celebrata oggi, 30 settembre 2014, a Casa Santa Marta: “era una preghiera quando Gesù ha detto a suo Padre: ‘Perché mi ha abbandonato!’“.
Prendendo spunto dalla Prima Lettura (Gb 3, 1-3.11-17.20-23) il Pontefice ha sottolineato come nel momento più buio e doloroso della sua vita, “dalla sera al Monte degli Ulivi fino all’ultima parola dalla Croce“, anche Gesù si sia sentito abbandonato al proprio dolore e abbia chiesto al Padre “Perché mi hai abbandonato?“. Così anche ogni cristiano, quando sperimenta le difficoltà nella propria vita, prova questo senso di smarrimento e, in questi momenti, anche il lamentarsi con Dio diventa preghiera.
“Tante volte io ho sentito persone che stanno vivendo situazioni difficili, dolorose, che hanno perso tanto o si sentono abbandonate e sole e vengono a lamentarsi e fanno queste domande: perché? Perché? Si ribellano contro Dio. – ha commentato il Santo Padre – E io dico: ‘Continua a pregare così, perché anche questa è una preghiera’. Era una preghiera quando Gesù ha detto a suo Padre: ‘Perché mi ha abbandonato!’“
Tuttavia questo non significa che ci si possa lamentare per ogni piccolezza: dobbiamo evitare di lamentarci in modo teatrale per i nostri piccoli problemi quotidiani. Infatti se ci pensiamo bene, nonostante i problemi che ognuno di noi ha, dobbiamo ammettere che “la nostra vita è troppo facile, le nostre lamentele sono lamentele da teatro” soprattutto quando le raffrontiamo con le “le tragedie, le grandi tragedie, per esempio questi fratelli nostri che per essere cristiani sono cacciati via dalla loro casa e rimangono senza niente“.
Per questo, ha concluso Papa Francesco, è importante non smettere mai di pregare, non solo individualmente ma proprio uniti come chiesa, per essere di aiuto alle tante persone che hanno perso la speranza pregando Dio al loro posto affinché riescano a superare il difficile momento del buio e dello smarrimento.
teodora on ottobre 1, 2014 at 5:34 pm.
Beh, sono le 19.40!!!!!
18 Commenti
Giuseppe Alari on ottobre 1, 2014 at 2:41 pm
SI FERMA QUI
Tutto il resto successivamente ANNUNCIATO?
Annalisa ha appena lasciato un commento su “Preghiamo….
Ciao teodora,
il disgraziato ha appena lasciato un commento su “Preghiamo
Ecc., ecc. ecc…….
ho cliccato per leggere l’annunciato commento del “disgraziato, di Annalisa di Roberta ecc. ma tutto si ferma al commento di Giuseppe Alari. L’inconveniente, ancorchè segnalato, perdura!!!!
Il Vescovo di Roma Francesco, in questa Omelia ci rivela che, lamentarsi di DIO è preghiera? Certo però dice giustamente solo nei casi gravi e non nelle piccole tribolazioni quotidiane, che sanno di teatro. Ebbene quelle finzioni esteriori bisogna evitarle – perchè DIO conosce il nostro intimo dell’anima – per non confondere, prima se stessi, e poi gli altri. Egli fa l’esempio di Gesù sulla Croce che dice al Padre “perchè mi hai abbandonato”? Io lo ritengo impossibile per me, concepire questo – ma sono tutte prove da superare per vedere se gli siamo fedeli – che il Padre Celeste, Lui prima gli propone a Gesù, un percorso di salvezza dell’umanità, e poi Egli lo abbandona? Non è cosi semplice da comprendere; poi mi viene in mente anche che Gesù nell’Orto degli Ulivi, nella sua sofferenza suprema della prova, di accettazione del disegno di ABBA, altro dubbio che si potrebbe avere, vuoi che Lui all’inizio, lo avrebbe abbandonato? Ecco però che nel preciso istante che Lui grondava di sangue al posto del sudore, che per la Scienza Medica, il fisico raggiunge un supremo sforzo di stress, che solo un uomo forte lo può sopportare, per far fuoriuscire sangue al posto di sudore. Ebbene, ecco il disegno di DIO: un Angelo dal cielo gli si presentò dinnanzi; con un calice d’oro nelle sue mani, per confortarlo, ed incoraggiarlo a superare la prima dura prova donata spontaneamente da Gesù Cristo. Questa è al prova più vera dell’amore di DIO, che con la sua misericordia si è presentato a Lui in forma d’Angelo che lo consolava! Mentre gli Apostoli invitati da Gesù nell’Orto degli Ulivi, loro per ben tre volte, Lui li ha cercati, per la loro compagnia umana nella preghiera, ma noi lo abbiamo deluso, ed abbandonato al suo dolore fisico, da uomo che era come noi. Inoltre gli Apostoli, sono fuggiti davanti alle guardie del Sinedrio, e se c’ero là anch’io al loro posto, avrei fatto la stessa cosa. Quindi lamentarsi come Giacobbe, pieno di piaghe su tutto il corpo, afferma Francesco, quando si è lamentato, era una preghiera rivolta a DIO; che poi alla fine glieli ha guarite tutte quelle piaghe. Per di più, gli ha moltiplicato tutti i suoi averi terreni. Ecco cosa vuole da noi DIO, mortificazione del proprio corpo. Faccio un esempio: non indossate mai il Cilicio per soffrire, per fare vedere agli uomini che siete duri, e forti di costituzione. Ma Indossate il Cilicio, che solo DIO lo deve sapere questo si, che è preghiera. Gesù si lamenta per le ferite ricevute da frustate, pugni ricevuti in volto, schiaffi, e sputi offensivi, ed incoronazione di spine, poi il portare la Croce, in fine i chiodi che gli sono stati, anche da me, conficcati nella sua carne umana. Come Lui non poteva lamentarsi con ABBA, sapendo che dentro di Lui, non commise nessun peccato, e non vi era nessuna colpa contro DIO? Ecco che Gesù si lamenta giustamente, perchè è innocente, ed è come un Agnello immolato, per la mia, e nostra salvezza; tutto ciò per donarci la vita eterna? Si, miei cari fratelli vi ho appena dimostrato l’amore di DIO verso gli uomini, e Francesco ci sta insegnando qual’è la via che dobbiamo percorrere per raggiungere la felicità eterna. Termino con un ciao a presto
Confermo a quello che dice Tarcisio, che bisogna avere inventiva impegnandoci nelle opere buone, per scacciare pensieri negativi e trovare la serenità , dopo tutto è il Signore che lo vuole , che ci indica per difenderci dal maligno….buonaserata
quest’undicesimo, isolato commento viene dopo il 12°’
A volte e specialmente nei giorni un po bui della giornata, sento che devo pregare ancora perchè in quei momenti anche di scoaraggiamento e ribelione insieme. Sarà che stò invecchiando e faccio poco uso della saggezza e della esperienza che è una positività degli anziani. Cambio direzione e scaccio quei pensieri negativi, mi torna allora serenità, tranquillità; cerco di uscire forse trovo di fare opera buona. Siamo uomini così un po peccatori, ma Gesù se ascoltato ci indica la Via giusta.ciao
Ma dove sta?
Ciao teodora,
PATRIZIA ha appena lasciato un commento su “Preghiamo per chi ha perso la speranza”. Ecco un estratto:MIA FIGLIA SARAH DA QUALCHE
Il sacerdozio è una vocazione, non è un mestiere remunerato e, meno che mai, una “libera” professione” d‘indottrinati.
Gesù Cristo ha vissuto nella povertà, pur essendo il padrone del mondo ed il sommo conoscitore della verità. Ha disdegnato la ricchezza terrestre, ha avvicinato peccatori e peccatrici per riportarli sulla giusta via ed è stato condannato dai vili indottrinati e ”potenti” terrestri.
Il Suo sacrificio avrebbe dovuto indurre alla cristiana riflessione, che non si manifesta ed esercita con pompose funzioni plateali, ma con l’esempio concreto di rinuncia, misericordia, fratellanza, solidarietà verso i sofferenti per l’ingordigia d’altri, onestà, SINCERITA’.
Quando questo esempio cede il posto all’indifferenza, all’egoismo, al cinismo, all’ipocrisia, al proprio materiale tornaconto, ebbene, a questi soggetti non dovrebbe essere più consentito di dare questo tipo d’esempio in nome di Gesù Cristo.
Non si tratta di essere “soldati” o “Comandanti”, ma semplicemnte di coerenza alla parola di Dio, affinchè non sia mistificata proprio da chi presume di rappresentarLo.
Patrizia e Sara, la rispostia al vostro “sorprendervi” ve l’ha data Papa Francescco.