In questi giorni non si parla d’altro che del piccolo Charlie, il bimbo a cui i tribunali inglesi prima, e la Corte europea dei diritti dell’uomo poi, hanno stabilito venga definitivamente staccata la spina che lo tiene in vita. Charlie è un bimbo londinese di appena 10 mesi, affetto da una grave malattia incurabile che lo rende un vegetale, e dinanzi alla quale i medici e i giudici hanno deciso di arrendersi.
Il Papa è intervenuto nelle scorse ore con un tweet, in cui ha scritto: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”.
Il parere di Papa Francesco sulla questione è quindi molto chiaro: Charlie avrebbe dovuto essere mantenuto in vita proprio come volevano i suoi genitori, perché per quanto non ci siano cure che possano guarirlo e per quanto la terapia sperimentale trovata negli Stati Uniti non dia alcuna certezza, la speranza non deve mai e poi mai abbandonare i cuori delle persone.
Dello stesso parere è monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che sulla questione ha detto: “La storia del piccolo bambino inglese Charlie Gard e dei suoi genitori ci riempie di dolore, ma ci dà anche speranza. Innalziamo al Signore della vita una preghiera affinché nulla vada perduto”. Inoltre, ha aggiunto mons. Paglia, “non si può intenzionalmente procurare la morte a una persona, compresa la sospensione della nutrizione e dell’idratazione”.
Ciò che desta scalpore in tutta questa storia, al di là del fatto che al bimbo verrà staccata la spina, è che qualcuno di “terzo” si sia sostituito al volere dei genitori: “Lo Stato – ha detto a questo proposito Francesco Belletti, presidente del Centro studi famiglia – decide al posto dei genitori che la loro titolarità non c’è più. Questo è un dato terribile che può essere applicato in qualunque circostanza, quindi è preoccupante questa invasività arrogante dello Stato nella vita di una famiglia”.
Speriamo in un miracolo
Neanche lo stato puo’ opporsi ai voleri dei genitori quando questo “volere” e’ amore verso un figlio, speranza che accada un miracolo.———Vissi questa esperienza di una donna in gravidanza, all’ecografia di controllo risulto’ una grave malformazione genetica al feto, i medici consigliarono l’interruzione di gravidanza, la donna coadiuvata dal marito genitori e suoceri, unanimi accettarono di prendersi cura della creatura che doveva nascere, non lasciando soli i genitori ma’ con amore uniti——–nacque un bellissimo sanissimo bambino, non si seppe appurare se c’era stata negligenza da parte dei medici nel fare l’ecografia, superficialita’ nel valutare e consigliare.——
O trionfo dell’amore, della speranza, dell’assumersi amorevolmente la “croce” annunciata, di fatto c’e’ questo dono di DIO.——