Grande preoccupazione nei giorni scorsi alla notizia del ricovero del Pontefice per un’operazione che si è rivelata poi per fortuna non grave, e dopo aver lasciato orfani i fedeli per l’appuntamento del mercoledì con l’Udienza, nella domenica di oggi ha voluto esserci.
È per essere vicino ai tanti che hanno pregato per lui questa settimana che Francesco ha deciso di mostrarsi, e anche per rassicurarli sulle sue condizioni di salute, così l’Angelus di questa assolata e calda domenica di luglio si è tenuto dal balcone della sua stanza al Policlinico Gemelli, a Roma.
Si è detto contento di poter presenziare all’appuntamento domenicale, e ha colto l’occasione per ringraziare tutti per la vicinanza e per ricordarlo nelle loro preghiere che lo hanno sostenuto. Il Vangelo su cui si medita oggi è quello di Marco, quando “i discepoli di Gesù, inviati da Lui, «ungevano con olio molti infermi e li guarivano». ” Cos’è quest’olio di cui si parla, solo una cosa materiale? No, certamente, “questo olio è anche l’ascolto, la vicinanza, la premura, la tenerezza di chi si prende cura della persona malata: è come una carezza che fa stare meglio, lenisce il dolore e risolleva.” Le persone ammalate ne hanno bisogno, e ognuno di noi è capace di donare se stesso , un momento della propria giornata per recare loro sollievo “con una visita, una telefonata, una mano tesa a chi ha bisogno di aiuto.”
Non è mancato poi il ringraziamento ai sanitari che si stanno prendendo cura di lui come di tutti gli ammalati, e la volontà di sottolineare l’importanza dell’accesso alla cure gratuite di cui disponiamo in Italia. Infine, una menzione ai bambini presenti in ospedale, “accompagnarli con la preghiera e pregare per tutti i malati, specialmente per quelli in condizioni più difficili: nessuno sia lasciato solo, ognuno possa ricevere l’unzione dell’ascolto, della vicinanza, della tenerezza, e della cura.”
Santità preghiamo per Lei.
Approfitto per farLe gli auguri di buona ripresa, approfittando di questo periodo per riposarsi
Santità Rev.ma, oggi l’ho vista all’Angelus e ho tirato un sospiro di sollievo. Il Vangelo di Marco di oggi l’ho atteso con trepidazione poiché c’è una frase contraddittoria che andrebbe spiegata:
«Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ma non sono proprio le persone miscredenti le pecorelle che bisogna ricondurre all’ovile poiché smarrite?
Le auguro una veloce ripresa dalla Sua operazione per ritornare ad ammaestrarci con le Sue ottime spiegazioni. Con perfetta stima. Gavini Giovanni