“Gridare giorno e notte verso Dio!” è questo il tema sul quale si è focalizzata la riflessione di Papa Francesco nel corso dell’. Prendendo spunto dal vangelo quotidiano che narrava la vicenda di una vedova che grazie alla sua insistenza riusciva a salvare il figlio, il Pontefice ricorda tutte quelle donne che “lottano per la loro famiglia, che pregano, che non si affaticano mai“.
La vedova del Vangelo, dice Papa Francesco, “sapeva lottare per i suoi figli“, fin oltre il limite della insistenza diventando per noi non solo un “esempio di fede” ma anche un “esempio di preghiera“.
Ed è proprio l’esempio di preghiera l’insegnamento più grande che il Pontefice indica nella lettura del giorno. La vedova, il suo modo di pregare insistente e coraggioso è un modello per tutti noi: è così che dobbiamo pregare Dio, con coraggio e anche con insistenza senza paura di chiedere.
“Ma chiediamoci: perché Dio vuole questo? – chiede Papa Francesco – Lui non conosce già le nostre necessità? Che senso ha “insistere” con Dio?” In effetti Dio ci chiede di pregarlo con insistenza non perché Egli non sappia di cosa abbiamo bisogno. Al contrario, ci chiede questo per ricordarci della nostra fede. Senza pregare rischiamo di perderci, di dimenticarci di Dio. “Se si spegne la fede, si spegne la preghiera – dice il Pontefice – e noi camminiamo nel buio, ci smarriamo nel cammino della vita“. La preghiera quindi rappresenta il metodo utilizzato dalla fede per esprimersi, è – potremmo dire – il linguaggio delle fede.
Non solo, la preghiera è anche la nostra arma, continua il Vescovo di Roma, che ci consente di accorgerci che Dio – “specialmente nelle difficoltà, nella lotta contro il male fuori e dentro di noi” – è accanto a noi “nel nostro cammino quotidiano”: non ci abbandona mai!
Per questo, conclude Papa Francesco, “impariamo dunque dalla vedova del Vangelo a pregare sempre, senza stancarci.“
belle parole ,da una grande persona.