Gesù veniva ascoltato dai suoi discepoli perché usava un linguaggio semplice, e perché faceva uso di immagini che erano esempio di vita quotidiana. Questo è sempre stato il suo segreto: la semplicità. Lo ha detto Papa Francesco durante l’Angelus tenutosi questa mattina in Piazza San Pietro.
Gesù non era un uomo che amava un linguaggio complesso e articolato, perché quel tipo di linguaggio era usato dai Dottori della Legge del tempo, che infatti non venivano capiti bene dalla gente più umile, dalla massa. Quel linguaggio così difficile era pieno di rigidità e allontanava la gente anziché avvicinarla. Gesù invece preferiva un linguaggio che facesse capire a chiunque il mistero del Regno di Dio!
“In questo caso – ha spiegato il Papa – Gesù è un seminatore, perché si presenta come uno che propone anziché imporre; come uno che non ci attira conquistandoci, ma donandosi. Gesù ha sparso pazienza e generosità anche solo con la sua Parola, che non è mai stata una gabbia o una trappola, ma un seme che se coltivato da vita a un frutto”. Ecco, guardiamo a Gesù come a colui che, forte di una parola semplice, ci fa una sorta di “radiografia spirituale”
In quest’ottica, il nostro cuore, esattamente come un terreno, può essere buono (in quel caso la Parola produce i suoi frutti), ma può anche essere duro e impermeabile alla “semina”. “Ciò avviene quando sentiamo la Parola, ma essa ci rimbalza addosso, proprio come su una strada”. Tra il terreno buono e quello duro ci sono poi due terreni intermedi: quello sassoso, dove il seme germoglia, e quello spinoso, pieno di rovi che soffocano le piante buone.
Il terreno sassoso, ha spiegato Francesco, è il caso di quei cuori superficiali “che accolgono il Signore, che vogliono pregare, amare e testimoniare, ma che non perseverando, finiscono per stancarsi. Questi sono cuori senza spessore, dove i sassi della pigrizia prevalgono sulla terra buona, dove l’amore è incostante e di passaggio. Ma chi accoglie il Signore solo quando gli va, deve sapere che non raccoglierà mai i frutti”. Il terreno spinoso indica invece quei cuori che sono viziati dalla mondanità, dall’avidità e dal potere. Cuori che, essendo pieni di vizi, impediscono alla Parola di penetrare.
Allora cosa possiamo fare da cristiani? Semplicemente, “dobbiamo trovare il coraggio di fare una bonifica del terreno e del nostro cuore, portando al Signore, nell’atto della Confessione, i nostri sassi e i nostri rovi. Così ci purificheremo e non permetteremo che la Parola del Signore venga ancora soffocata”.