“Quando un cristiano non ha difficoltà nella vita – tutto va bene, tutto è bello – qualcosa non va”. Sono parole scioccanti quelle che ha pronunciato durante l’omelia di martedì 28 maggio. L’ideale di vita che ci creiamo e che ci viene proposto solitamente é quello di una vita perfetta, una casa ordinata, una famiglia felice, un lavoro redditizio. Invece il Papa ci ricorda che “Non si può togliere la Croce dalla strada di Gesù: sempre c’è.“ Ed essere cristiani significa seguire la strada di Gesù.
Purtroppo le nostre ricchezze, quelle ricchezze non solo economiche ma anche culturali, di cui ha parlato Papa Francesco nell’omelia del lunedì 27 maggio ci anestetizzano e ci rendono sordi alle parole di Cristo. E’ la cultura del benessere che ci allontana dalla strada di Gesù, dall’essere capaci di seguire il suo esempio fino in fondo. E’ il fascino che il provvisorio esercita su di noi che rende difficile accettare le scelte definitive che la vita del cristiano impone. “Quante coppie, quante coppie si sposano, senza dirlo, ma nel cuore: ‘fin che dura l’amore e poi vediamo…’” riflette Papa Francesco. Seguire Gesù é lasciare “la propria casa per fare un matrimonio per tutta la vita”, scegliere il definitivo é lasciare “la propria terra per andare come missionari per tutta la vita”.
E nell’omelia del 28 maggio il Papa, terminando il discorso iniziato il giorno prima, ci ammonisce dicendo che “Se si segue Gesù come una proposta culturale, si usa questa strada per andare più in alto, per avere più potere.” Ma questo non é il cammino del cristiano, questo é il cammino della tentazione. “L’annunzio di Gesù non è una patina: l’annunzio di Gesù va alle ossa, al cuore, va dentro e ci cambia. E questo non lo tollera lo spirito del mondo, non lo tollera e per questo vengono le persecuzioni. Chi lascia la propria casa, la propria famiglia per seguire Gesù,” ha detto ancora Papa Francesco, “riceve cento volte tanto “già ora in questo tempo”. Cento volte insieme alle persecuzioni. E questo non va dimenticato”. La sequela di Gesù è proprio questo: per amore andare con Lui, dietro di Lui: lo stesso cammino, la stessa strada. E lo spirito del mondo sarà quello che non tollererà e ci farà soffrire, ma una sofferenza come l’ha fatta Gesù. Chiediamo questa grazia: seguire Gesù nella strada che Lui ci ha fatto vedere e che Lui ci ha insegnato. Questo è bello, perché mai ci lascia soli. Mai! Sempre è con noi.”
siete la mia speranza
Siete la nostra speranza
trovo molto autentica questa omelia di papa Francesco perchè è la verita che il CRISTO ci insegna con il vangelo specialmente quando parla di porta stretta non della legge. E’ anche vero che siamo stati ingannati da un’insieme di fattori e da un’illuderci della verita del benestare che ci mette in sintesi gli uni contro gli altri e secondo me se andiamo piu in fondo la vera crisi che dobbiamo combattere oggi e la crisi di valori che oggi c’è ed è globale e non pensiamo che lo stati posaa risolvere i problemi della Chiesa e ne la CHIESA i problemi dei STATi. scusate questo mio intervento e spero che trovi condivisione: è una mia semplice opinione anche se forse fuori contesto da quello che dice papa Francesco
Papa Francesco ha il dono di infondere serenità nell’animo turbato; dona certezza nei valori della Fede.Essere cristiani, seguaci del Dio vivente, è impresa ardua; ma non impossibile.Pur condizionati dall’umana debolezza , lo sguardo a Gesù Crocifisso ci aiuta a riflettere e ci consente di implorare il suo intervento nel nostro difficile cammino.La presenza del nuovo Pastore della Chiesa è un dono celeste.Invochiamo Dio che lo conservi a lungo perchè la sua guida è una speranza per credenti e non.
aperta