Papa Francesco è tornato a parlare di migranti e a condannare la “crudeltà” che viene spesso usata nei loro confronti. Il Santo Padre ha quindi auspicato che ci possa essere più solidarietà nel mondo, un po’ come quella che stanno usando Italia e Grecia nella gestione delle politiche migratorie.
“Se ogni famiglia italiana accogliesse due profughi, il problema sarebbe risolto”, ha detto Francesco, lasciando intuire che l’accoglienza dei profughi sia quasi un “dovere” se non si ha neanche intenzione di fare dei figli: non accogliere e non fare figli, insomma, “è un suicidio”.
Il Pontefice si è poi scagliato contro quelli che definisce dei nuovi campi di concentramento: “I campi di rifugiati sono campi di concentramento per la gente abbandonata lì e i popoli generosi che li accolgono devono sopportare questo peso in totale solitudine, svantaggiati anche da accordi internazionali che sembrano valere di più dei diritti umani”.
“Quante volte, nei momenti difficili della storia, abbiamo sentito dire che la patria ha bisogno di eroi. Allo stesso modo ci possiamo chiedere di che cos’ha bisogno la Chiesa di oggi. Forse di martiri e di testimoni, cioè dei santi di tutti i giorni? Perché la Chiesa la portano avanti i santi: la Chiesa ha bisogno di santi, ma anche di coloro che hanno il coraggio di accettare la grazia di essere testimoni fino alla morte. Tutti costoro sono sangue vivo della Chiesa”.
Nella liturgia per i nuovi martiri, celebrata nella chiesa di San Bartolomeo all’Isola, Papa Francesco ha aggiunto: “Sono i testimoni quelli che portano avanti la Chiesa, quelli che attestano che Gesù è risorto, che Gesù è vivo, e lo attestano con coerenza di vita e con la forza dello Spirito Santo che hanno ricevuto in dono”.
La presenza del Papa nella chiesa di San Bartolomeo all’Isola era molto attesa. La visita è avvenuta infatti in un contesto molto significativo: esattamente quattro anni fa venivano rapiti i vescovi ortodossi di Aleppo Boulos Yazigi e Gregorios Ibrahim, dei quali non si sono più avute notizie. Tra l’altro, di qui a breve il Papa volerà alla volta dell’Egitto, un Paese contraddistinto da una forte impronta ecumenica interreligiosa.
Il Papa, in quanto è troppo ricco e gode di vita troppo agiata, non è in grado di capire cosa sia la miseria nella quale si trova a vivere il popolo italiano: appartamentini piccoli, freddi, ammuffiti, senza riscaldamento, gli stipendi che non permettono di nutrirsi e di accedere alle cure mediche, di scaldare la casa, di pagare le utenze, di avere l’indispensabile. I migranti nei campi di concentramento stanno assai meglio che tanti italiani nelle loro case. Anche le comunità per bambini e malati mentali sono da sempre campi di concentramento. Il Papa omette di parlare della miseria e degli italiani nello stato della miseria, limitandosi solo dei poveri come se i miseri non esistessero. Spiegate al Papa che il popolo non arriva con lo stipendio alla metà del mese e che ci sono tanti disoccupati, in alcune zone fino a 70% della popolazione in etá lavorativa, e che le condizioni degli alloggi del popolo sono ben lontane da come sono in Vaticano.
Ormai serve l’uccisione dei disoccupati superflui da parte dello Stato come mezzo umano per cessare la tortura della fame e della mancanza dell’indispensabile, i migranti non possono pretendere di più del diritto alla stessa uccisione. Tra poco gli italiani dalla fame diventeranno cannibali e faranno la caccia ai migranti per mangiarli – altre risorse di cibo disponibili per disoccupati e malpagati non ci sono. È la cruda realtà.
Santo Padre, non so se quanto scrivo verra’ pubblicato, ma per amore di verita’, scrivo.—–Abitavo ancora a Roma, 2006, vicino a un grande edificio di suore che esercitano anche accoglienza, a pagamento, di pellegrini. Andavo alla messa da loro nella meravigliosa cappella, cosi ci conoscemmo. Una mattina dopo la messa la suora portiera chiese di parlarmi, era stato “abbandonato” nella saletta un ragazzo nigeriano privo di documenti , non parlava italiano, era il 12/13—di Agosto, tutto chiuso e tutti in ferie, anche la caritas, mi chiesero di tenerlo io, allora ero una sconsiderata generosa, vedere quel figlio di Dio nero che avrebbero rimesso in mezzo a una strada mi fece scattare il si, per grazia di Dio un poco di saggezza mi fece capire che se lo portavo a casa anche a dormire, io donna che viveva sola avrebbe scatenato cose non piacevoli nel condominio. Ma quando c’e’ il cuore le soluzioni si trovano, telefonai a un “fratello” della Comunita’ Maria, proposi vitto per entrambi e lui ospitava per dormire il nigeriano. Tutto fino alla fine di Agosto quando riaprirono i servizi sociali.—Nessuno mi disse “grazie”, per un caso seppi e partecipai al battesimo del ragazzo nigeriano convertito al cristianesimo dal mio comportamento Cristiano.——–Di crudelta’, Santo Padre, c’e’ ne e’ tanta, non solo verso i migranti, ne ho visto nelle cosiddette case di riposo, negli abbandoni in ospedale e in casa di persone morte, a Fr. dopo 20 giorni di fetore per le scale hanno fatto intervenire i pompieri, era un’anziano nato e vissuto li per oltre 70 anni.—A Lt. una donna povera e’ rimasta morta in casa per una settimana con il figlio che cercava soluzioni, non avevano soldi, la Questura ha mandato netturbini a mettere quel corpo che perdeva liquidi in una grande busta nera per l’immondizia.—In ospedale sul corpo del morto e’ cresciuta erba.—–tutti Italiani—–