Riflessioni di Papa Francesco

Riconciliarsi con Dio e ritornare a Lui, per ritrovare se stessi

La celebrazione della è stata l’occasione nella quale il Santo Padre ha inviato oltre mille Missionari della Misericordia, sacerdoti confessori il cui compito è proprio quello di far toccare con mano la tenerezza di Dio e autorizzati ad assolvere anche quei peccati che normalmente sono riservati alla Santa Sede. A tal fine, nell’inviarli, Francesco ha detto loro, “possiate aiutare ad aprire le porte dei cuori“, creando così una similiturdine tra l’apertura e l’attraversamento delle Porte Sante aperte nelle varie cattedrali del mondo e l’apertura della propria anima alla Parola di Dio.

È stata proprio l’omelia il momento nel quale il Santo Padre, facendo riferimento al cammino quaresimale, come un periodo nel quale ci si deve riconciliare con Dio, come invitano a fare le stesse Scritture del giorno, ha effettuato la consegna ai Missionari della Misericordia di “segni e strumenti del perdono di Dio“, ovvero del mandato a confessare.

Cari fratelli, possiate aiutare ad aprire le porte dei cuori, a superare la vergogna, a non fuggire dalla luce. – ha detto il Vescovo di Roma ai 1.000 confessori presenti nella Basilica – Che le vostre mani benedicano e risollevino i fratelli e le sorelle con paternità; che attraverso di voi lo sguardo e le mani del Padre si posino sui figli e ne curino le ferite!

Il periodo quaresimale, ha aggiunto Bergoglio, è proprio il momento nel quale la Chiesa invita il cristiano a lasciarsi “riconciliare con Dio” e a “ritornare” a Lui “con tutto il cuore“. Sembra un controsenso ma, ha sottolineato il Papa, la più grande difficoltà che ci troviamo ad affrontare per ottenere il perdono, non è giungere alla fine del cammino ma iniziare davvero a camminare sulla via del perdono.

Vi sono, infatti, due ostacoli iniziali che impediscono a molti di incamminarsi sulla via del perdono: il primo, di questi ostacoli, è la tentazione di “convivere col proprio peccato, minimizzandolo, giustificandosi sempre, pensando di non essere peggiori degli altri; così, però, si chiudono le serrature dell’anima e si rimane chiusi dentro, prigionieri del male“.

Affianco a questa tentazione, vi è un secondo ostacolo, che è la vergogna: “la vergogna, in realtà, è un buon sintomo, perché indica che vogliamo staccarci dal male; tuttavia non deve mai trasformarsi in timore o paura“. Se si lascia che la vergogna si trasformi in paura diamo inizio ad una spirale di depressione dalla quale è difficile uscire. È quanto “succede quando ci rintaniamo nelle nostre miserie, quando rimuginiamo continuamente, collegando fra loro le cose negative, fino a inabissarci nelle cantine più buie dell’anima“.

Cristo, invece, offre una “vita nuova e gioiosa” ed è proprio questo che i Missionari della Misericordia sono chiamati a testimoniare. “La Quaresima sia un tempo di benefica “potatura” della falsità, della mondanità, dell’indifferenza – ha dunque concluso Papa Francesco – per non pensare che tutto va bene se io sto bene; per capire che quello che conta non è l’approvazione, la ricerca del successo o del consenso, ma la pulizia del cuore e della vita; per ritrovare l’identità cristiana, cioè l’amore che serve, non l’egoismo che si serve. Mettiamoci in cammino insieme, come Chiesa, ricevendo le Ceneri – anche noi diventeremo cenere – e tenendo fisso lo sguardo sul Crocifisso. Egli, amandoci, ci invita a lasciarci riconciliare con Dio e a ritornare a Lui, per ritrovare noi stessi“.

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Informazioni su Redazione

13 pensieri su “Riconciliarsi con Dio e ritornare a Lui, per ritrovare se stessi

  1. La mia vita lo messa completamente nelle mani di Dio Padre nostro a Lui la gloria nei secoli dei secoli amen. E Gesù e la nostra Madre Celeste che ci amano in un modo in condizionato.
    Pregare e pregare e mettersi al servizio della carità che guarisce tutti i mali.

  2. BRAVO PAPA FRANCESCO, LA QUARESIMA E’ UN TEMPO IN CUI IL BUON GESU’ CI VIENE INCONTRO,PER GUARIRCI PURIFICARCI PER CAMBIARE LE NOSTRE CATTIVE INCLINAZIONI, LO FA PER NOI CON LIBERTA’ E IL RISPETTO CHE LO CONTRADDISTINGUONO NELLE SUE AZIONI, CON LA DOLCEZZA L’INTENSITA’ L’ATTENZIONE CHE LUI SOLO PUO’ DARE, DONANDOCI TUTTO IL SUO AMORE INSEGNANDOCI IL SUO PERDONO, CHE DIVENTA MOMENTO DI MISERICORDIA PER NOI.DONANDOSI INTERAMENTE , E PREGANDO DI CREARE UNITA’

  3. Buon viaggio Santo Padre, preghero’ per TE con piu’ umilta’, affidandoti a MARIA, grande intercessora presso DIO. Grazie del TUO SI.——Ivana Barbonetti

  4. Le parole del Papa riprese in questa rubrica sono sempre illuminanti e spesso commoventi, ma lo spazio utilizzato per i commenti rimane senza risposta e assomiglia a un cestino per la carta straccia. Perciò, temo che sia inutile intervenire. Peccato, il sito poteva diventare un prezioso strumento di dibattito.

    1. Gennaro, anch’io rimasi delusa dallo svolgersi di questo sito, se hai seguito in tempi passati sono stati pubblicati insulti anche verso il Santo Padre, io stessa sono stata oggetto di scherno nella risposta di altri.–Se Francesco lascia che lo si insulti, a maggior ragione non devo prendermela io, questo ho ragionato rapportato alla mia esperienza. Quindi ho deciso, do’ il mio modesto contributo in base al mio vissuto e esperienza, come confronto sempre il Vangelo, a chi cerca in questo sito di trovare veri cristiani che ogni giorno al risveglio cercano la misericordia di DIO, io stessa ho pianto di gioia leggendo commenti di altri intervenuti, nella spazzatura cerchiamo il pulito contribuendo affinche’ ci sia il pulito.—Con fraterno abbraccio.——Ivana Barbonetti.

    2. Gennaro, non si sa chi scrive in questo spazio – lo ha detto anche Papa Francesco – quindi non si sa con chi ci si va a confrontare e dove si possa andare a finire. Comunque si capisce chi parla col cuore e consapovelozza. Qualcuno scrive sotto l’impulso dell’arrabbiatura, perchè viviamo un bruttissimo momento di crisi, di scandali e d’incongruenze. L’interlocutore idoneo sarebbe il Papa, ma non è possibile.

  5. Il Male devasta spirito e materia; pone in opera sofferenze e conflitti, da sempre. Dio sa tutto, dall’inizio alla fine, e nessuno può passare davanti alla Sua volontà. La Sua misericordia, alla quale, con la preghiera, “si affidano” sofferenze e situazioni, se ne prenderà cura per quanto vorrà compiere.
    Tutto è subordinato alla Sua suprema, dominante volontà.
    Santità, certamente Dio, nella sua onniscienza, sa discernere, se chi prega, rappresentando la propria sofferenza o chiedendo aiuto affinché si affermi la verità, o per altre contingenze, lo fa,
    – per affidare alla Sua misericordia quelle avvedutezze che le manchevolezze umane (egoismo, avidità, ipocrisia, viltà, ecc……) non sono in grado di operare,
    o
    – per “fare un negozio”.
    Comunque, penso che, chiedere aiuto, nella sofferenza, risponda ad un angoscioso bisogno umano, più che comprensibile, e non ad una trattativa negoziale.
    E, se “tutto si perdona”, la preghiera di chi soffre, soprattutto per soprusi del “perdonando”, ritengo che meriti misericodiosa attenzione.
    I “negoziati” albergano in altre menti, non in chi soffre per le sopraffazioni dei “potenti”
    Sono mie semplici riflessioni.

    1. E’ tutto vero quello che affermi. Nel mio caso, che sono stato oggetto di continui raggiri operati con curata esperienza sfruttando la generosità di mio figlio da una famiglia che operava con le sue due figlie, (una addirittura ha sposato mio figlio e, dopo aver dilapidato tutto quanto e non avendo più nulla da prendere, ha ritenuto opportuno divorziare da mio figlio. Le nozze che sono state tutte a mio carico, mi sono costate una fortuna.
      Avevo un discreto patrimonio, realizzato con sacrifici miei e di mia moglie, costruito con la più ferrea onestà, mi é stato portato via a pezzi, fino a ridursi quasi a zero! In più, prima di abbandonare il tetto coniugale la signora chiese aiuto per una ulteriore somma di ben 21.000,00 euro! che le occorrevano per entrare in società con la sorella! Non avendo più la liquidità, la signora mi suggerì di accendere una Cessione della pensione! ho, mio malgrado, aderito e le ho versato l’intera somma: 21.453,00 euro! L’intesa era che mi avrebbe restituito le rate che avrei pagato fino all’estinzione del debito! Me ne ha restituite solo 4 ed ora si rifiuta di riprendere i pagamenti! sono fuori di ben oltre 15.000,00 Euro già pagati e me ne restano ulteriori 18.000,00! Inoltre, dopo due anni, mi ha fatto pervenire un decreto ingiuntivo da una ditta che aveva fornito dei servizi alla sua famiglia-sorella, contratto firmato a mio nome!!!!! Ho dovuto pagare la bellezza di ben 8.000,00 Euro! così la mia pensione si riduce di ben 675,00 euro mensili!
      Domanda: il mio Dio, dov’era quando questa donna e la sua famiglia operavano a mio danno? Non so darmi una risposta ed ora siamo alla sofferenza completa, e talvolta non riusciamo neanche a pagare le bollette e non arriviamo alla fine del mese!
      Dopo una vita di sacrifici e rinunce, é questo il premio che ci meritiamo io e mia moglie?
      Infine, mio figlio é rimasto senza lavoro e non mi dilungo sulla sua sofferenza. Ora é a nostro carico.
      Benissimo.

      1. Bernardino, comprendo appieno la tua sofferenza e mi dispiace sinceramente per quanto ti accade.
        Ti auguro e chiedo, con tutto il cuore, a Dio, insieme a te, che tutto si concluda, risolvendosi nel migliore dei modi, riportando serenità nella tua famiglia, che saluto affettuosamente.
        Teodora

        1. Ringrazio per le belle parole, ma non credo che le persone che hanno approfittato della nostra benevolenza utilizzando il rapporto affettivo che c’era con mio figlio, siano disposte a risarcire almeno in parte l’enorme cifra che mi é stata sottratta.
          E’ gente che si fa il segno della croce e poi inveisce contro le persone! delle quali, però, se ne approfitta.
          Un piccolo esempio.
          Nel 2010 ho venduto un appartamento per coprire i debiti accumulati da mio figlio con la sua attività. Con i denari che avanzavano, volevo comperare un piccolo appezzamento di terreno , ca.mt. 1000, per costruire una casa per mio figlio e la sua consorte prossima. Il prezzo richiestomi dall’agenzia immobiliare era di 70.000 euro. Il proprietario, legato a questa famiglia in qualche maniera, conosciuto il nome dell’acquirente, alzò il prezzo fino a 100.000,00 euro, tanto la “professoressa” – mia moglie, ha venduto una casa e quindi i soldi li ha.
          E’ rimasta senza vendere l’appezzamento di terreno.
          Questa é la gente che mi sono trovato a dover fronteggiare.
          Non voglio tediarvi, ma ci sarebbe da scrive um libro intero, con tutta la documentazione legale.
          Saluti e pace.

          1. Purtroppo, le iniquità ti vengono sempre da chi meno te l’aspetti. Il mondo è pieno di coruttele dettate dall’avidità, che alligna in ogni ambito, in particolare in taluni soggetti appartenenti a “caste”, dalle quali ci si aspetta onestà e “misericordia”. E, allora, fa ancoa più male!
            Saluti

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