Nel corso dell’omelia di oggi, durante la Santa Messa nella cappella di Casa Santa Marta, Papa Francesco è tornato a parlare di “cristiani pagani” ovvero di quei pagani che “con due pennellate di vernice di cristianesimo” si dicono cristiani ma in verità sono “nemici della croce di Cristo“.
Prendendo spunto dalla Prima Lettura (Fil 3, 17 – 4, 1) il Pontefice ha fatto notare come già ai tempi dei primi apostoli ci fosse il problema di certi cristiani che in verità erano dei pagani. “Anche oggi ce ne sono tanti! Anche noi dobbiamo stare attenti a non scivolare verso quella strada di cristiani pagani, cristiani nell’apparenza.” ha detto Bergoglio “E la tentazione di abituarsi alla mediocrità, la mediocrità dei cristiani, di questi cristiani, è proprio la loro rovina, perché il cuore si intiepidisce, diventano tiepidi.“
Sono quei cristiani che nei giorni scorsi il Santo Padre aveva definito come cristiani grigi, quei cristiani che, come i sepolcri imbiancati cui faceva riferimento Gesù, si vestono “con due pennellate di vernice di cristianesimo” ma che in verità “sono nemici della Croce di Cristo” poiché “prendono il nome, ma non seguono le esigenze della vita cristiana“.
Come fare per capire noi dove siamo noi? Attraverso l’esame di coscienza: domandiamoci “mi piace vantarmi? Mi piacciono i soldi? Mi piace l’orgoglio, la superbia?” Ognuno di noi deve domandarsi, insomma, “dove ho le mie radici, cioè di dove sono cittadino? Nel cielo o sulla terra? Nel mondo o nello spirito mondano?” Il vero cristiano è un cittadino del regno dei cieli, le sue radici sono là, nel regno dei cieli “e di là aspettiamo, come Salvatore, il Signore Gesù Cristo“.
Questo esame di coscienza, questa verifica costante di dove sono le nostre radici, va fatto ogni giorno poiché la perdizione non giunge “da un giorno all’altro“: la predizione, a sua volta, è un cammino, “il cammino della mondanità di questi nemici della Croce di Cristo è così, ti porta alla corruzione!“
Per questo la “sorte finale” dei cristiani pagani sarà la perdizione, perché a poco a poco perderanno il cammino e imboccheranno il percorso che suggerisce quella cittadinanza che loro hanno nel cuore, che non è quella che porta all’incontro con Cristo.
Rimaniamo saldi nel Signore, ha quindi esortato Papa Francesco: “Saldi nel Signore e nell’esempio della Croce di Cristo: umiltà, mitezza, povertà, preghiera, servizio agli altri, adorazione“.
Vincenzo Valdella
Ho estrapolato dalla tue riflessioni:
– Si è poveri d’amore verso il prossimo se ci si comporta egoisticamente e si crede che tutto sia lecito pur di accumulare beni materiali.
– Rispondere al comando di Dio: “NON BRAMARE LE COSE TERRENE”. “GUADAGNATI DA VIVERE ONESTAMENTE”.
– …..ma appianare le cose con accordi fra le parti interessate facendo prevalere la ragione. Per cui battersi per i propri diritti, e la legittima difesa, è giustificata. Non odiare i propri nemici è determinante in quanto il cristiano deve fare di tutto per spezzare la catena dell’odio.
– Ne la legge di Dio ne la legge degli uomini ammette………………….. appropriazioni indebite, ecc..
Questo vale per tutti i cristiani, ma ancor di più per i Pastori, che devono guidare il gregge cristiano.
Rifiutare il dialogo su questioni che investono DIRETTAMENTE su tali aspetti, non è da Pastore e, di certo, Papa Francesco non lo condivide.
Caro Vincenzo, non posso essere più esplicita. Ma penso che ti aiuterà ad inquadrare il problema.
Un saluto. Teodora