Il primo discorso pubblico di Papa Francesco durante il è stato in occasione dell’ e il corpo diplomatico: elogiando le tante qualità di questa “Nazione giovane e vigorosa“, il Santo Padre ha invitato le varie anime che compongono questa nazione multietnica “a operare per la riconciliazione e la pace, per il perdono e per la guarigione dei cuori“.
Il Kenia è “una Nazione di giovani“: “la gioventù è la risorsa più preziosa di ogni Paese – ha sottolineato il Vescovo di Roma – Proteggere i giovani, investire su di essi e offrire loro una mano è il modo migliore per poter assicurare un futuro degno della saggezza e dei valori spirituali cari ai loro anziani, valori che sono il cuore e l’anima di un popolo“.
Il secondo punto posto all’attenzione dal Papa è stato il rispetto per la natura: in una terra benedetta “non soltanto con una immensa bellezza, nelle sue montagne, nei suoi fiumi e laghi, nelle sue foreste, nelle savane e nei luoghi semi-deserti, ma anche con un’abbondanza di risorse naturali“, Bergoglio ha esortato ad “una sempre maggiore sensibilità nei riguardi del rapporto tra gli esseri umani e la natura“. L’umanità deve rendersi conto che è gravata dalla “responsabilità del trasmettere la bellezza della natura” alle future generazioni, responsabilità che genera un vero e proprio “dovere di amministrare in modo giusto i doni che abbiamo ricevuto“.
Rispettare la creazione, infine, comporta risvolti sociali: “vi è un chiaro legame tra la protezione della natura e l’edificazione di un ordine sociale giusto ed equo“, ha infatti sottolineato il Vescovo di Roma. “Non vi può essere un rinnovamento del nostro rapporto con la natura senza un rinnovamento dell’umanità stessa. Fintanto che le nostre società sperimenteranno le divisioni, siano esse etniche, religiose o economiche, – ha aggiunto Bergoglio rivolgendosi a tutte le anime della società e non solo ai cattolici – tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono chiamati a operare per la riconciliazione e la pace, per il perdono e per la guarigione dei cuori“.
“L’esperienza dimostra che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione“, ha dunque concluso Papa Francesco, incoraggiando i membri della società politica, civile ed economica presenti “ad operare con integrità e trasparenza per il bene comune e a promuovere uno spirito di solidarietà a ogni livello della società“, mostrando “una genuina preoccupazione per i bisogni dei poveri, per le aspirazioni dei giovani e per una giusta distribuzione delle risorse umane e naturali“.
Certo osservando la natura … un fiore … dovremmo già capire l’essenza dell’amore universale , gioire e ridonare tanta bellezza con un sorriso al mondo … tra un cielo pieno di nuvole che disegnano angeli e segreti divini… fino a chè le stelle illuminandoci nelle notte silenziose ci guidino verso una meta dove per mano gli uni e gli altri … cantiamo la pace con i cori dell’anima! Le sfumature dei sentimenti vibrano con i colori della luce e ci fanno udire l’invisibile, parlare senza voce e aiutarci con il solo amore …. cuori uniti per la pace della nostra umanità.
Il PAPA è stato esemplare nelle determinazione della necessita di vincolare i nostri comportamenti sociali a valori etici naturali che si concretano nel creare armonia ed estetica nella nostra opera avendo l’esperienza dell’armonia e dell’estetica naturale; traendo le nostre conoscenze dal mondo della natura impareremo a rispettare il creato per chi crede o lo sviluppo naturale per chi non crede in alcuna religione. Il mondo è composto di energia libera o compattata nella materia ma che può tornare energia, quindi come affermava Eraclito è in perenne divenire, la stessa terra in 5 miliardi di anni si tante volte trasformata radicalmente nella sua esteriorità, anche per eventi esterni, mantenendo, per ora, la sua identità, ma forse, in futuro, anche il suo nucleo fluido potrebbe rompersi, erompersi e diffondersi od un evento esterno perderla. Noi abitatori esterni della sua crosta, nel nostro affannoso sviluppo tecnologico, abbiamo abbruttito molte parti del pianeta ed un miliardo di noi per comodi ma artificiali servizi interni alle case ha reso altri miliardi di persone affamati e disperati, pronti a tutto per avere le nostre comodità che i nostri pubblicitari fanno apparire come bene supremo facilmente accessibile per chi si uniforma in un servilismo estremo e si hanno allora risposte che vanno dall’adeguamento totale alla totale contrapposizione ed allora… dobbiamo resettare tutto e ripartire dal rispetto della persona e dell’ambiente ed io partirei da un parametro sensoriale-estetico molto semplice…quando noi siamo un ambiente pulito, profumato, sereno una sensazione di bell’essere ci prende, è quella che io avevo nel boschetto sotto la casa da coltivatore diretto di mio nonno se mi sedevo sotto una quercia a leggere, non era quella dei nostri climatizzatori…tutta un’altra cosa.
Caro Papa Francesco la bellezza del creato è il grande che Dio ci ha dato, e l’uomo continua nella ignoranza più perfida a distruggere tutto e proprio con violenza e guerre. E come .ha detto Lei Papa Francesco i soldi per le guerre si ma per aiutare il prossimo no. E dove regna l’ignoranza ci sono le guerre più feroci,più il popoli sono ignoranti e perciò aumenta l’odio dei potenti,loro non rischiano nulla anzi ci guadagnano tanti soldi:però non sanno che sono soldi macchiati di sangue,la vera ignoranza dove?
…HALLELU YAH !