Papa Francesco, in occasione della , ha ricordato come Gesù ci insegni, attraverso il suo esempio, come debba vivere il cristiano, poiché fede cristiana non è solo “non è recitare il “Credo” la domenica, quando andiamo a Messa” ma è “vita di fede, perché la fede va vissuta; camminare sulla strada della fede e dare testimonianza della fede“.
Il Vangelo di oggi (Mt 3,13-17) ci narra il Battesimo di Gesù presso il fiume Giordano: Gesù non sceglie una cerimonia a parte o speciale, anche se avrebbe potuto, vsto che “il Battista infatti è consapevole della grande distanza che c’è tra lui e Gesù“. Gesù sceglie di stare “in mezzo alla folla penitente che avanza verso Giovanni il Battista per ricevere il battesimo“: in parole povere “Gesù faceva la coda“.
È la umiltà di Gesù, la umiltà che deve caratterizzare la vita del cristiano: è questo lo “stile di Gesù, e anche lo stile missionario dei discepoli di Cristo: annunciare il Vangelo con mitezza e fermezza, senza gridare, senza sgridare qualcuno, ma con mitezza e fermezza, senza arroganza o imposizione“. Gesù ci insegna che “la vera missione non è mai proselitismo ma attrazione a Cristo“.
La festa di oggi è dunque l’occasione giusta per chiederci “come si fa questa attrazione a Cristo“. La risposta, ha detto Bergoglio, risiede nella “propria testimonianza, a partire dalla forte unione con Lui nella preghiera, nell’adorazione e nella carità concreta, che è servizio a Gesù presente nel più piccolo dei fratelli“.
“Questa festa ci fa riscoprire il dono e la bellezza di essere un popolo di battezzati, cioè di peccatori – tutti lo siamo – di peccatori salvati dalla grazia di Cristo, inseriti realmente, per opera dello Spirito Santo, nella relazione filiale di Gesù con il Padre, accolti nel seno della madre Chiesa, resi capaci di una fraternità che non conosce confini e barriere“, ha dunque concluso Papa Francesco.
“La Vergine Maria aiuti tutti noi cristiani a conservare una coscienza sempre viva e riconoscente del nostro Battesimo“, è stata la invocazione finale del Santo Padre, “e a percorrere con fedeltà il cammino inaugurato da questo Sacramento della nostra rinascita. E sempre umiltà, mitezza e fermezza”.
Santo Padre, TU ci spiegasti chiaramente che umilta’ non e’ camminare a testa bassa occhi a terra, io che ho sempre camminato con dignita’, testa alta e sguardi fugaci al cielo per ammirarne la bellezza, sono stata tacciata di “arroganza”, orgogliosa!? poi anche donna, ora donna anziana per la mentalita’ corrente, devo “strisciare”, allora posso usufruire della tolleranza buonista e umiliante a essere trattata con autosufficiente bonta’, questo vale anche per le persone con disabilita’.—Umilta’ per me significa fermarmi a ascoltare, ascoltare chi mi sta’ parlando, dare l’aiuto che chiede no quello che voglio dare io, non aggiungere del mio in un passaggio richiesto da terzi, io credo che oggi possiamo vivere cosi questo insegnamento di Gesu’ a mettersi in fila rinunciando al Suo Regale diritto di esente in quanto non peccatore.