Tante persone consacrate sono state perseguitate per il solo fatto di aver denunciato la mondanità: lo spirito cattivo preferisce una Chiesa che non rischia, una Chiesa tiepida. Lo ha affermato Papa Francesco durante l’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Secondo il Pontefice occorre passare da uno stile di vita tiepido all’annuncio gioioso di Gesù. Lo stile di vita tiepido non va bene perché è proprio quando il popolo di Dio si è mostrato tranquillo, poco avvezzo al rischio e servo della mondanità, che ha trovato il suo periodo peggiore. Per questa ragione il Signore ha mandato i profeti: per scomodare! Un po’ come Paolo che capì l’inganno e cacciò via lo spirito del male; “uno spirito di tepore che rendeva la Chiesa tiepida”.
“Nella Chiesa – ha aggiunto Francesco – quando qualcuno denuncia la mondanità viene guardato con occhi storti”. Ma perché accade questo? Perché nella Chiesa c’è sempre chi punta il dito contro chi osa dire la verità? E’ semplice: “perché il cattivo spirito preferisce una Chiesa che non rischi, una Chiesa degli affari, una Chiesa comoda, ma comoda nel suo tepore”.
E’ questa la missione: passare da una vita mondana e tranquilla a una vita del vero annuncio di Gesù Cristo. Passare da una religiosità che guarda troppo ai guadagni a una religiosità della fede e della proclamazione: “Gesù è il Signore”. Questo è l’annuncio! Questa è la gioia!
Solo rischiando e mettendosi in gioco la Chiesa potrà tornare a infondere fiducia tra la gente, anche perché chi si fiderebbe mai di una Chiesa che ha persino paura di annunciare Gesù Cristo e che teme di cacciare via i demoni e gli idoli (in altre parole, la mondanità)? “Che tutti noi possiamo aver questo: una rinnovata giovinezza, una conversione del modo di vivere tiepido all’annuncio gioioso che Gesù è il Signore”.
Prego che lo Spirito Santo illumini le menti e i cuori a capire quanto ci sta’ dicendo il Santo Padre, chiaro limpido, l’insegnamento che Gesu’ porto’ sulla terra 2000 anni fa’ , che NOI UMANI abbiamo infangato con un comportamento irresponsabile e lassista, NOI UMANI——ora mettiamoci un poco in discussione, smettiamo di sentirci perfetti e sempre “IO HO RAGIONE”, un dubbio, un piccolo dubbio su noi stessi per aprire uno spiraglio alla vera verita’, appartiene solo a DIO, domandiamo la grazia di capirla un poco, solo un poco a noi umani , ora “abbasta!”
Carissimo Papa Francesco,
innanzitutto spero che Tu stia bene di salute, io prego il Signore Dio nostro anche per questo.
Poi volevo dirti qualora tu avessi dei doni per me, dopo le esperienze passate, sarebbe senz’altro meglio se Tu me li dessi mediante assegno con la scritta “non trasferibile”; però non so se c’è un limite per la cifra e poi c’è sempre il problema su come farlo arrivare nelle mie mani.
Ci sarebbe un altro modo (che io preferisco) per consegnarmi il dono, cioè quello di farmi un libretto o un conto corrente nella stessa banca in cui ha i soldi la Chiesa, in modo che io quando sarò una persona completamente libera posso venire a prenderli. Caro Santo Padre, in mancanza di quanto appena detto, i doni che vuoi donare a me li custodisci Tu (assieme ai soldi della Chiesa) anche se sarà per un tempo lungo (anni); mai darli a mia sorella o ad altri.
Ringraziandoti infinitamente T’invio i miei più affettuosi saluti con abbracci, baci e carezze.
Belpasso, 23-05-2017 Nicoloso Salvatore