“Essere sensibili al grido di dolore di tante persone emarginate e scartate“: è questo l’auspicio di Papa Francesco contenuto in un messaggio inviato al Presidente della Commissione Episcopale per l’assistenza alle regioni più povere dell’Argentina, mons. Pedro Olmedo.
Il Santo Padre, nel suo comunicato, la cui portata va ben oltre la semplice nazione argentina, cui comunque il Vescovo di Roma si rivolge, incoraggia a “fare un grande sforzo personale e comunitario per raggiungere tanti fratelli bisognosi che si sentono esclusi dalla società e per portare loro la vicinanza e l’amore di Dio”.
Questo tanto più, sottolinea il Pontefice, durante l’Anno Santo della Misericordia. È dunque l’occasione per vivere davvero in senso profondamente cristiano la colletta di solidarietà “Mas por menos”, ribattezzata per l’occasione “Più misericordia per meno esclusione”.
L’esclusione, infatti, è la conseguenza indiretta della povertà, una conseguenza che non permette a quei poveri che non muoiono di fame di riscattarsi dalla loro situazione. L’esclusione, però, è anche la malattia che sperimentano i “nuovi poveri”, ovvero tante persone appartenenti alla cosiddetta classe medio-bassa che le difficoltà di un mondo che guarda solamente alla efficienza e al dio denaro.
La soluzione, indica Francesco, è la solidarietà. Solidarietà che si può portare efficacemente solamente essendo “sensibili al grido di dolore di tante persone emarginate e scartate“. La stessa senbilità che Gesù stesso ha dimostrato verso tanti sofferenti che ha guarito nel corso della sua vita terrena.
Da qui l’invito del Papa ad aprire il cuore, a permettere alla misericordia di Dio di raggiungere le mani, trasformarndosi così in una “mano amica” che aiuta i poveri.
“Che Cristo, vero volto misericordioso del Padre vi conceda di sperimentare la gioia di condividere il vostro tempo, i vostri beni, la vostra vita – ha concluso Papa Francesco – con coloro che Dio ama con un amore di predilezione, i più poveri e abbandonati”.