Papa Francesco all’, dopo aver ascoltato le testimonianze di una giovane malata di AIDS dalla nascita e di un ex bambino soldato, lasciando da parte il discorso ufficiale ha parlato a braccio, ha invitato tutti i giovani presenti a prendere esempio dalle due testimonianze ascoltate, trasformando le esperienze negative della vita in nuovi punti di partenza.
Riassumendo in pochissime parole tutta la testimonianza dei martiri ugandesi, Bergoglio ha ricordato che “la nostra vita è come un seme: per vivere occorre morire. E a volte morire fisicamente, come è successo ai compagni di Emmanuel“, ovvero il ragazzo che aveva testimoniato il suo passato come bambino soldato. Oppure “Morire come sono morti Carlo Lwanga e i martiri dell’Uganda“, ha aggiunto il Papa.
“Ma attraverso questa morte c’è una vita, una vita per tutti. Se io trasformo il negativo in positivo, sono un trionfatore“, ha dunque dichiarato “però, questo si può fare solamente con la grazia di Gesù“. Da solo l’uomo non riesce a trasformare il negativo in positivo: questa rigenerazione è un dono che viene da Dio e del quale dobbiamo chiedere sempre la grazia, per mezzo della preghiera.
“Un’esperienza negativa – ha domandato Papa Francesco in apertura del proprio intervento – può servire a qualcosa nella vita?”. Sia “Emmanuel quanto Winnie – ha affermato il Papa – hanno vissuto esperienze negative nella loro vita” però Gesù ha mostrato loro che “nella vita si può fare un grande miracolo: trasformare una parete in un orizzonte, un orizzonte che mi apra al futuro”.
La testimonianza di questi due giovani ci dice che davanti a una esperienza negativa, “c’è sempre la possibilità di aprire un orizzonte, di aprirlo con la forza di Gesù”. “E questa non è una magia“, ha aggiunto il Vescovo di Roma, “questa è opera di Gesù! Perché Gesù è il Signore. Gesù può tutto. E Gesù ha sofferto la esperienza più negativa della storia: è stato insultato, è stato scacciato ed è stato assassinato.– ha concluso – Ma Gesù, con il potere di Dio, è Risorto. Egli può fare in ognuno di noi lo stesso, con ogni esperienza negativa. Perché Gesù è il Signore”. Domandiamoci dunque, siamo “disposti a trasformare nella vita tutte le cose negative in cose positive”, a “trasformare l’odio in amore”, “trasformare la guerra in pace”?
Grande esempio d’amore inimitabile , penso sempre una cosa /” come mai l’apertura degli occhi agli stolti e agli ignoranti costa la vita a chi li aiuta ,infine perché deve morire per mano di traditori malati ?
Gesu’ pur sapendo che sarebbe stato tradito dal suop stesso fratello e amico a continuato il suo lavoro. L ‘uomo non impara mai ? No l’ ha premeditato .
Con infinito affetto
Che Dio ci aiuti a trasformare le sofferenze in grazie. …..che Dio ti dia sempre la forza Santo Padre di continuare nel percorso intrapreso per avvicinare la chiesa alla gente.
Anastasia
QUERIDO PAPA FRANCISCO, REALMENTE TU POSTURA, TU, HOMBRE DE DIOS EN LA TIERRA, TU CLARIDAD, TU FORMA DE VER LA VIDA, EL UNIVERSO, TU CLARIDAD EN EL ENFOQUE DE TODAS Y CADA UNA DE LAS COSAS O SITUACIONES QUE SE VIVENCIAN, NOS MUESTRAN UN HOMBRE DE DIOS CON LOS PIES EN LA TIERRA, QUE SABE APRECIAR EL MUNDO CON TODO LO POSITIVO Y NEGATIVO QUE LA VIDA NOS PRESENTA¡¡¡
Leo atentamente las ùltimas palabras expresadas: ” Preguntemonos, por lo tanto, estamos “dispuestos a hacer en la vida todas las cosas negativas en cosas positivas”,para”convertir el odio en amor”,”transformar la guerrra en paz”?como punto final al hermoso texto llamado:”ESTAMOS DISPUESTOS A CONVERTIR EL ODIO EN AMOR?”