Riflessioni di Papa Francesco

Siamo venuti al mondo per lasciare un’impronta, non per vegetare

Papa Francesco, nel proprio discorso tenuto durante la Veglia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, ha invitato i giovani a lasciare un’impronta nel mondo e a non confondere la felicità con vegetare nel divano. Ai giovani, il Pontefice, ha affidato un grande compito: quello di insegnare agli adulti che è più facile gettare ponti che costruire muri.

Abbiate il coraggio di insegnarci a noi, abbiate il coraggio di insegnarci a noi che è più facile costruire ponti che innalzare muri! – ha infatti espresso Bergoglio – Abbiamo bisogno di imparare questo. E tutti insieme chiediamo che esigiate da noi di percorrere le strade della fraternità. Che siate voi i nostri accusatori, se noi scegliamo la vita dei muri, la vita dell’inimicizia, la via della guerra“.

È una grande missione quella che il Santo Padre affida ai giovani, una missione che presenta certo molti rischi, primo tra tutti quello di “rimanere con la mano tesa” quando si cerca di creare ponti verso coloro che non ricambiano questo desiderio. Eppure, continua il Vescovo di Roma, “nella vita bisogna rischiare: chi non rischia non vince“.

Rischiare significa anche fare scelte contro corrente, come quella di non confondere la felicità con un comodo divano nel quale paralizzarsi. Al giorno d’oggi ci sono molti “giovani addormentati, imbambolati, intontiti – mentre altri – forse i più vivi, ma non i più buoni – decidono il futuro per noi“. A questi giovani la società vuole far credere che “per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano. Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri. – ha detto Papa Francesco – Un divano, come quelli che ci sono adesso, moderni, con massaggi per dormire inclusi, che ci garantiscano ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi e passare ore di fronte al computer. Un divano contro ogni tipo di dolore e timore. Un divano che ci faccia stare chiusi in casa senza affaticarci né preoccuparci“.

Questa sindrome che potremmo chiamare “divano-felicità”, ha proseguito il Vescovo di Roma “è probabilmente la paralisi silenziosa che ci può rovinare di più; che può rovinare di più la gioventù. “E perché succede questo, Padre?” – Perché a poco a poco, senza rendercene conto, ci troviamo addormentati, ci troviamo imbambolati e intontiti… Sicuramente, per molti è più facile e vantaggioso avere dei giovani imbambolati e intontiti che confondono la felicità con un divano; per molti questo risulta più conveniente che avere giovani svegli, desiderosi di rispondere, di rispondere al sogno di Dio e a tutte le aspirazioni del cuore“.

Servono giovani attivi, servono giovani liberi, consci che “la verità” è che “non siamo venuti al mondo per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti – ha concluso Papa Bergoglio – al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta. È molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta. Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà. Non siamo liberi di lasciare un’impronta. Perdiamo la libertà. Questo è il prezzo. E c’è tanta gente che vuole che i giovani non siano liberi; c’è tanta gente che non vi vuole bene, che vi vuole intontiti, imbambolati, addormentati: ma mai liberi! No, questo no! Dobbiamo difendere la nostra libertà“!

 

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1 pensato per “Siamo venuti al mondo per lasciare un’impronta, non per vegetare

  1. Buenas tardes, Padre.

    Creo, a veces , en la música están las respuestas.

    No sé si conocen esta canción tan esperanzadora,y, todo un himno en España.

    Esta es su letra :

    Sólo le pido a Dios
    Que la guerra no me sea indiferente,
    Es un monstruo grande y pisa fuerte
    Toda la pobre inocencia de la gente.
    Sólo le pido a Dios
    Que el dolor no me sea indiferente
    Que la resaca muerte no me encuentre
    Vacía y sola sin haber hecho lo suficiente.
    Sólo le pido a Dios
    Que lo injusto no me sea indiferente
    Si un traidor puede más que unos cuantos
    Que esos cuantos no lo olviden fácilmente.
    Sólo le pido a Dios
    Que el futuro no me sea indiferente
    Desauciado está el que tiene que marcharse
    A vivir una cultura diferente

    Este es el enlace del video musical , un canto a la esperanza, Un rezo a la paz. Energía divina. Precioso.

    https://www.youtube.com/watch?v=swT4F_HLVUs&list=RDswT4F_HLVUs

    Solo Le Pido a Dios, Antonio Flores.

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