Papa Francesco all’Angelus: oggi inizia il tempo di Avvento che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo nella festa del Natale, quando faremo memoria della sua venuta storica nell’umiltà della condizione umana; ma viene dentro di noi ogni volta che siamo disposti a riceverlo, e verrà di nuovo alla fine dei tempi per «giudicare i vivi e i morti».
La liturgia odierna ci introduce nuovamente al tema della vigilanza e dell’attesa. Nel Vangelo Gesù esorta a essere sempre vigili in occasione del suo incontro. Ci dice: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento […]; fate in modo che giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati».
La persona attenta è quella che non si lascia travolgere dalla distrazione o dalla superficialità, ma vive in maniera piena e consapevole, con una preoccupazione rivolta anzitutto agli altri. La persona attenta si rivolge al mondo, cercando di contrastare indifferenza e male, e rallegrandosi dei tesori di bellezza che pure esistono e vanno custoditi. Il cristiano deve avere comprensione per riconoscere sia le miserie e le povertà, sia per riconoscere la ricchezza nascosta nelle piccole cose di ogni giorno, proprio lì dove il Signore ci ha posto.
La persona vigilante non si fa sopraffare dal sonno dello scoraggiamento, della mancanza di speranza, della delusione; e nello stesso tempo respinge la sollecitazione delle vanità del mondo e dietro alle quali si sacrificano tempo e serenità personale e familiare. Racconta Isaia: Dio sembrava aver lasciato vagare il suo popolo lontano dalle sue vie, ma questo era un effetto dell’infedeltà del popolo stesso. Anche noi ci troviamo spesso in questa situazione di infedeltà alla chiamata del Signore: Egli ci indica la via buona, la via della fede, la via dell’amore, ma noi cerchiamo la nostra felicità da un’altra parte.
Attendo con trepidazione. Che la Grazia accompagni il Santo Padre e lo protegga durante i viaggi.