La missione della Chiesa è quella di diventare “un ospedale da campo e un luogo di guarigione, misericordia e perdono, e di essere fonte di speranza per chi soffre, per i disperati, per i poveri, per i peccatori e per gli scartati”. Questo quanto ha detto Papa Francesco all’Udienza generale del mercoledì. Accolto da tanti pellegrini giunti da ogni parte del mondo, il Papa si è lasciato andare a strette di mano, selfie e abbracci.
Nella sua riflessione, Francesco ha fatto notare che secondo Gesù non ci deve essere una separazione netta tra il santo e il peccatore, tra il puro e l’impuro: “Fin dagli inizi del suo ministero di Galilea, Egli avvicina i lebbrosi, gli indemoniati, i malati e gli emarginati. Questo comportamento non era affatto abituale, tanto è vero che questa simpatia che Gesù riservava agli esclusi sarà poi una di quelle cose che sconcerteranno di più anche i suoi contemporanei. Laddove v’è una persona sofferente, Gesù se ne fa carico e quella sofferenza diventa sua. Cristo non predica la pena fine a se stessa. Cristo vuole che il dolore umano sia condiviso e che sia toccato da quell’atteggiamento che caratterizza il cristianesimo: la misericordia”.
Molta gente, al giorno d’oggi, vive una vita sbagliata solo perché magari non trova nessuno disposto a guardarla in modo diverso, con gli occhi, o meglio, con il cuore di Dio. Molte persone insomma si lasciano andare perché c’è chi non le guarda più con un atteggiamento di speranza. Gesù, invece, “vede una possibilità di risurrezione anche in chi ha accumulato tante scelte sbagliate, perché Gesù tiene il cuore sempre aperto e spalanca tutta la misericordia che ha in sé. Lui perdona, abbraccia, capisce, si avvicina: questo è Gesù!”.
E allora cosa devono fare i cattolici? Innanzitutto non credersi i perfetti della situazione, né disprezzare gli altri giudicandoli dal piedistallo. I cattolici devono quindi ricordarsi di questo atteggiamento di Cristo e replicarlo nella loro quotidianità. Devono offrire speranza di vita nuova a chi ne ha bisogno!
Papa Francesco ha così invitato a riflettere sul fatto che Dio non scelse, come primo impasto per formare la sua Chiesa, persone che non avevano mai sbagliato. Anzi, “la Chiesa – ha detto il Papa – è un popolo di peccatori che sperimentano la misericordia e il perdono divino”. Perché la realtà è che “siamo tutti dei poveri peccatori, bisognosi della misericordia di Dio. Ma siamo anche persone che hanno fiducia nel perdono, nell’amore di Gesù. E che hanno speranza, tanta speranza”.