La pazienza di Dio, la vicinanza di Dio e la tenerezza di Dio sono state le tre chiavi di lettura attorno alle quali Papa Francesco ha sviluppato la propria omelia nel corso della Santa Messa nella Solennità della Natività del Signore: “la nascita del Salvatore” è una “luce che penetra e dissolve la più densa oscurità“.
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Questa sera viene Gesù, viene come un bambino
Commovente e toccante la telefonata di Papa Francesco al campo profughi di Ankawa, in Iraq, che ha avuto luogo questo pomeriggio: grazie ad un collegamento via satellite estemporaneo e alla traduzione in arabo eseguita da un sacerdote locale, il Pontefice ha potuto fare i propri auguri di Natale ai cristiani ospitati presso il campo profughi.
Vicinanza e compassione, così il Signore visita il suo popolo
Nella omelia di oggi 16 settembre 2014 nella Cappella di Casa Santa Marta, Papa Francesco ha spiegato che la vera differenza tra i predicatori del tempo di Gesù e Gesù stesso è che il Signore “era vicino alla gente“: Dio quando interviene nella storia dell’uomo lo fa con la vicinanza e la compassione.
Il lavoro di Gesù oggi è quello di pregare per noi e per la Chiesa
Gesù, ha detto Papa Francesco nell’omelia quotidiana in Casa Santa Marta, “non guarda se uno ha la faccia brutta o la faccia bella: ama“, ama tutti senza distinzione e tra questi tutti “non c’è nessuno importante secondo i criteri del mondo: è gente comune“.