Papa Francesco incontrando la comunità musulmana e i suoi rappresentanti nella Moschea Centrale di Koudoukou, a Bangui, in Repubblica Centrafricana ha sottolineato quanto sia importante che cristiani e musulmani si sentano sempre più uniti, in quanto fratelli, affinché vengano a cessare le violenze che sfigurano il volto di Dio.
Le parole di apertura del discorso di Papa Francesco sono state “tra cristiani e musulmani siamo fratelli“: parole che potremmo quasi definire rivoluzionare e pronunciate alla presenza di cinque Imam che hanno accolto il Pontefice nel principale centro religioso musulmano del paese.
“Tra cristiani e musulmani siamo fratelli. Dobbiamo dunque considerarci come tali, comportarci come tali“, ha proseguito Francesco, “Chi dice di credere in Dio dev’essere anche un uomo o una donna di pace“, poiché, come ha più volte ripetuto nelle ultime settimane Dio è pace. “Dobbiamo dunque rimanere uniti perché cessi ogni azione che, da una parte e dall’altra, sfigura il Volto di Dio“, ha ulteriormente sottolineato Bergoglio, invitando sia la comunità cristiana che quella musulmana a dire “no all’odio, no alla vendetta, no alla violenza, in particolare a quella che è perpetrata in nome di una religione o di Dio. Dio è pace, Dio salam”.
Francesco ha dunque ringraziato tutti quei leader religiosi, cristiani, musulmani e appartenenti anche alle altre religioni che si sono attivamente impegnati “per ristabilire l’armonia e la fraternità tra tutti. Vorrei assicurare loro la mia gratitudine e la mia stima. – ha detto – E possiamo anche ricordare i tanti gesti di solidarietà che cristiani e musulmani hanno avuto nei riguardi di loro compatrioti di un’altra confessione religiosa, accogliendoli e difendendoli nel corso di questa ultima crisi, nel vostro Paese, ma anche in altre parti del mondo“.
In chiusura del proprio intervento il Papa ha quindi incoraggiato tutti i musulmani presenti a “a fare del vostro Paese una casa accogliente per tutti i suoi figli, senza distinzione di etnia, di appartenenza politica o di confessione religiosa“.
Bisogna però sempre ricordare che il Corano ordina di uccidere. I musulmani sono fratelli pericolosi che uccidono.
Bene, sono contentissimo che il Papa ha pronunciato un tale discorso di fratellanza, di uguaglianza. Mi sento ancora più vicino a Dio
Dio, Allah, Geova, non ha importanza. Non combattiamo per un Dio, Dio è uno, Dio è per tutti coloro che ci credono, siamo tutti fratelli. Grazie al Papa, lui ci ha ricordato chi siamo.