“Tutti noi siamo vasi d’argilla, fragili e poveri” – scrive Papa Francesco in Twitter – “ma nei quali c’è il tesoro immenso che portiamo”. Il tema della fragilità umana dinnanzi l’immensità del mistero di Dio é stato più volte al centro delle riflessioni di Papa Francesco, sia nelle omelie in che nell’omelia della messa mattutina nella Residenza di Sumaré in Rio de Janeiro durante i giorni precedenti la Giornata Mondiale della Gioventù.
La consapevolezza della nostra fragilità, sapere di essere dei vasi di creta ci aiuta a rimanere ben consci di chi siamo veramente, potremmo quasi dire che ci aiuta a rimanere al nostro posto. Diversamente potremmo illuderci di essere ciò che non siamo e quindi cedere alle lusinghe che provengono dal diavolo.
“Può capitare infatti che uomini e donne, anche di Chiesa, che ricevono il dono, sanno che sono di creta – dice il Pontefice – ma nell’arco della vita si entusiasmano in modo tale che si dimenticano di essere di creta o – precisa il Pontefice – si dimenticano che il dono è un dono grande.” Quando questo succede allora iniziamo a dipingere il vaso, abbellendolo e credendo che sia qualcosa che non é: in breve inganniamo noi stessi.
Non illudiamoci mai di essere immuni da questo inganno, gli apostoli stessi caddero vittime di questo peccato mondano quando iniziarono a lottare per chi fosse il più importante tra di essi. Gesù a questo rispose capovolgendo il loro modo di vedere le cose “Tra voi non è così: il servo è quello che serve“.
La risposta che Gesù ci offre va contro gli schemi umani di arrivismo, ambizione e potere: gli ultimi saranno i primi. “Siamo di creta fino alla fine, da questo non ci salva nessuno.” afferma Papa Francesco e aggiunge “Ci salva Gesù a modo suo, ma non alla maniera umana del prestigio, delle apparenze, di avere dei posti rilevanti“.
Santo Padre buona sera ho letto il suo articilo e mi ha impressionato, sto vivendo una situazione non molto buona, sono aggredito da un funzionario della Prefettura di Savona, anche lui va in Chiesa e li ti tende la mano in segno di pace e l’indomani arriva un’altra denuncia contro la mia famiglia per motivi molto futili o inesistenti. Caro Francesco come è possibile che al Santuario della Madonna della Misericordia, questa persona ha avuto il coraggio di darmi la mano in segno di pece, ma quale? se l’indomani ha mandato avanti le cause cobntro di noi. Ma chi è queto personaggio, come fare la comunione e ricevere il Corpo di nostro Signore, continua a non salutare e es lo incontri sulle scale fa lo strafotente e spera che gli salti adosso. Santo Padre Cosa devo Fare? io sto perdendo la fiduia in me stesso, perchè anche se prego per lui e per la sua famiglia senbra che si ritochino contro di me le preghiere che dedico a loro.
Mi fermo Santo Padre ma avrei tante cose da dire, ma sappia che al mattino e alla sera c’è sempre un Padre Nostro per Lei come ci ha insegnato il primo giono appena eletto. garzie Siao lodato Gesù Cristo.
Purtroppo, ci lasciamo plasmare da chi ci alletta con proposte ingannevoli e l’ambizione sale in maniera esponenziale. Però Santo Padre, quando cammini nella fede, ma soprattutto quando capisci la semplicità che Gesù ha sempre professato, allora si riesce tranquillamente ad eludere un tale appetito e lasci che la creta sia forgiata solo da Lui, come Lui ha disegnato per ognuno di noi. Non quello che noi vogliamo, ma quello che Dio vuole.