“Consolazione e speranza”: sarà questo il climax attorno al quale si svilupperà la udienza speciale che Papa Francesco ha voluto riservare ai terremotati del Centro Italia e che si terrà il prossimo 5 gennaio 2017, presso la Aula Paolo VI in Vaticano, alle ore 12.00
L’arcidiocesi di Spoleto – Norcia, nel rendere pubblico che il giorno prima dell’Epifania il Santo Padre incontrerà circa 800 persone che “portano in modi diversi le ferite causate dal sisma e attendono consolazione e speranza“, ha sottolineato come il Vescovo di Roma voglia, con questa iniziativa, rendersi vicino “a quanti hanno perduto i loro cari, la casa, la sicurezza economica, a quanti sono sfollati dalla loro terra“.
L’incontro con il Vescovo di Roma, dunque, vuole rafforzare il compito principale che la Chiesa è chiamata a sviluppare con le persone colpite dal terremoto, vale a dire, sostenere spiritualmente e moralmente le persone nella ricostruzione interiore.
La seconda notizia del giorno è che il Video del Papa, che compie oggi un anno da lancio dell’iniziativa, verrà pubblicato il 9 gennaio 2017, ovvero dopo l’Epifania. L’edizione del 2016 del Video del Papa, con il quale il Santo Padre ha voluto esprimere per mezzo di un videomessaggio le sue intenzioni di preghiera del mese ha avuto un grande successo, raggiungendo decine di milioni di persone.
Basti pensare che, nel solo canale YouTube di RadioVaticano si contano oltre 17 milioni di visualizzazioni nei vari video lanciati nell’anno, cui si aggiungono più di 3.500 media nel mondo che hanno ri-pubblicato i video, dando così ulteriore risalto all’iniziativa del Santo Padre.
Un modo nuovo di comunicare, più vicino alle persone di oggi, che si esprimono con video e immagini ma pur sempre volto a portare i fedeli alla preghiera e alla azione diretta volta a rendere concreta la preghiera, per mezzo delle opere. Un modo per avvicinare alla Chiesa tutti quei giovani, e non, che diversamente non sarebbero stati toccati dalle tradizionali forme di comunicazione.
Grazie Padre Francesco di tenere attenzione agli “ultimi”, ultimi che possiamo essere ognuno di noi, di non farci “dimenticare” i fratelli e sorelle, non dimenticare per aiutare, ognuno come puo’, pregare non per ultima risorsa o bigottismo di anziani, ma consapevolezza che gli esseri umani hanno dimostrato con parole e azioni di non essere capaci di costruire pace, dono di DIO che abbiamo “infangato”, solo con la preghiera si puo’ ripulire.