Un cristiano che non è gioioso è un cristiano a cui manca qualcosa: con queste parole Papa Francesco, durante l’Angelus di oggi, ha invitato i fedeli presenti in Piazza San Pietro a fare proprio l’invito di san Paolo: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino» (Fil 4,4-5).
Chiaramente, ha subito spiegato il Vescovo di Roma, l’esultanza cristiana “non è un’allegria superficiale o puramente emotiva, […] e nemmeno quella mondana o quella allegria del consumismo. No, non è questa! – ha detto Bergoglio – ma si tratta di una gioia più autentica, di cui siamo chiamati a riscoprire il sapore. Il sapore della vera gioia“.
Proprio in questo periodo di Avvento, “mentre attendiamo Gesù che è già venuto a portare la salvezza al mondo“, i cristiani sono chiamati a riscoprire “una gioia che tocca l’intimo del nostro essere“, una gioia che è frutto del “intervento di salvezza e di amore di Dio“.
“La gioia del cuore, la gioia dentro che ci porta avanti e ci dà il coraggio“, è questa gioia che siamo chiamati a vivere pienamente, con la certezza che “il Signore viene, viene nella nostra vita come liberatore, viene a liberarci da tutte le schiavitù interiori ed esterne“.
“È Lui che ci indica la strada della fedeltà, della pazienza e della perseveranza perché, al suo ritorno, la nostra gioia sarà piena“, ha concluso Papa Francesco, invitando i fedeli a saper leggere nei segni dell’approssimarsi del Natale che vediamo nelle strade e nelle case “il Signore che sempre viene e bussa alla nostra porta, bussa al nostro cuore, per venire vicino a noi; ci invitano a riconoscere i suoi passi tra quelli dei fratelli che ci passano accanto, specialmente i più deboli e bisognosi“.
“Oggi siamo invitati a gioire per la venuta imminente del nostro Redentore; e siamo chiamati a condividere questa gioia con gli altri, donando conforto e speranza ai poveri, agli ammalati, alle persone sole e infelici“. – è stata l’invocazione finale del Santo Padre – “La Vergine Maria, la “serva del Signore”, ci aiuti ad ascoltare la voce di Dio nella preghiera e a servirlo con compassione nei fratelli, per giungere pronti all’appuntamento con il Natale, preparando il nostro cuore ad accogliere Gesù“.
NON C’E’ GIOIA PIU’ GRANDE CHE CONDIVIDERE LA PROPRIA CON GLI ALTRI:
AUGURONI E UN FORTISSIMO ABBRACCIO FRANCO FRATELLO MIO!
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