L’umiltà è lo stato d’animo che permette di riconoscere la pazienza, vicinanza e tenerezza di Dio, e così di riconoscere Gesù bambino stesso: ricordando le tre parole chiavi già spiegate dal Pontefice nella sua , Papa Francesco, nel tradizionale Natale 2014, ha iniziato dicendo che “sono le persone umili, piene di speranza nella bontà di Dio, che accolgono Gesù e lo riconoscono“.
“La luce di Gesù che nasce“, aveva già ricordato nella celebrazione della vigilia, “la vide la gente semplice, la gente disposta ad accogliere il dono di Dio. Al contrario, non la videro gli arroganti, i superbi, coloro che stabiliscono le leggi secondo i propri criteri personali, quelli che assumono atteggiamenti di chiusura“.
È dunque necessario aprirsi per riconoscere Gesù; è necessario aprire il cuore e non rimanere sordi alle tante richieste di aiuto che giungono dalle varie parti del mondo. Così, al centro del messaggio di Natale 2014 del Papa, sono stati “i nostri fratelli e sorelle dell’Iraq e della Siria che da troppo tempo soffrono gli effetti del conflitto in corso e, insieme con gli appartenenti ad altri gruppi etnici e religiosi, patiscono una brutale persecuzione. – ha detto – Il Natale porti loro speranza, come ai numerosi sfollati, profughi e rifugiati, bambini, adulti e anziani, della Regione e del mondo intero“.
Allo stesso modo Bergoglio ha ricordato “quanti soffrono in Ucraina“, in Nigeria, in Libia, Sud Sudan, Repubblica Centroafricana e varie regioni della Repubblica Democratica del Congo. L’appello del Pontefice è stato rivolto “a quanti hanno responsabilità politiche di impegnarsi attraverso il dialogo a superare i contrasti e a costruire una duratura convivenza fraterna“.
Particolare attenzione per “i troppi fanciulli vittime di violenza, fatti oggetto di mercimonio e della tratta delle persone, oppure costretti a diventare soldati; bambini, tanti bambini abusati” nonché per le “vittime dell’epidemia di Ebola, soprattutto in Liberia, in Sierra Leone e in Guinea“.
“Gesù Bambino. Il mio pensiero va a tutti i bambini oggi uccisi e maltrattati, sia a quelli che lo sono prima di vedere la luce, privati dell’amore generoso dei loro genitori e seppelliti nell’egoismo di una cultura che non ama la vita – ha concluso Papa Francesco – sia a quei bambini sfollati a motivo delle guerre e delle persecuzioni, abusati e sfruttati sotto i nostri occhi e il nostro silenzio complice; e ai bambini massacrati sotto i bombardamenti, anche là dove il figlio di Dio è nato. Ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode. Sopra il loro sangue campeggia oggi l’ombra degli attuali Erode. Davvero tante lacrime ci sono in questo Natale insieme alle lacrime di Gesù Bambino!“
Con umiltà, dunque, “che lo Spirito Santo illumini oggi i nostri cuori, perché possiamo riconoscere nel Bambino Gesù“.
Chi si permette di abusare e uccidere i bambini violando la loro innocenza e cancellando dal loro volto il sorriso e’ un uomo non solo senza Dio ma senza cuore e coscienza. I bambini sono la speranza del domani e non si toccano. E poi quante discriminazioni e guerre, sembra quasi che il mondo abbia dimenticato la parola amore e Pace e pensi solo a se stesso senza guardare fuori, dove le bombe mietono vittime e la fame uccide ogni giorno. C’è così tanta indifferenza nei cuori che non si pensa piu ai piu deboli e ai bisognosi, e invece bisognerebbe tutti insieme cooperare per la pace e far nascere il sorriso nei volti di tanti bambini che piangono e ancora oggi nel mondo del progresso muoiono e soffrono la fame. Che il bambin Gesù illumini i cuori e faccia cessare l’assordante rumore delle bombe portando speranza vita dove dilaga la morte. Buon Natale
L’umiltà è lo stato d’animo che permette di riconoscere la pazienza, vicinanza e tenerezza di Dio, e così di riconoscere Gesù bambino stesso: ricordando le tre parole chiavi già spiegate dal Pontefice nella sua omelia durante la Santa Messa Natale 2014, Papa Francesco, nel tradizionale messaggio che precede la benedizione Urbi et Orbi Natale 2014, ha iniziato dicendo che “sono le persone umili, piene di speranza nella bontà di Dio, che accolgono Gesù e lo riconoscono”.
Queste affermazioni di Papa Francesco non possono essere “frutto o succo” di un comune mortale. Di Papa Francesco c’e ne è UNO SOLO e guai ha chi lo tocca. Dio Padre nella sua grande misericordia NON DEVE ABBANDONARE il successore di San Pietro. VIVA IL BAMBINELLO GESU’ E VIVA LA VERGINE MADRE MARIA. Peppino
Chi dice la verità è sempe odiato e ostacolato dalla maggioranza, nelle piccole come nelle grandi cose e, spesso, proprio da chi dovrebbe operare per l’affermazione della verità
Ma la verità emergerà?
Che Dio intervenga a sostegno di chi soffre per l’insabbiamento delle verità, e faccia emergere l’ipocrisia di chiunque cerca di accumulare profitti personali, attraverso la dissimulazione del vero. Che Dio mostri ciò che si cerca di nascondere e camuffare, servendosi di facciate di appartenenza e di complicità di convenienza.
I commenti diminuiscono. Chissà perchè?
TUTTO IN ETERNA “FASE DI “ACCETTAZIONE”. Sempre gli stessi!!!!!
Buon Natale, con l’augurio di un rinnovato cambiamento interiore per ognuno e in particolare agli erodiani di questo secolo visto che il Natale ritorna anche quest’anno a parlarci al nostro cuore
Caro Papa Francesco la crudeltà sull’infanzia è quanto di peggio possa compiersi.
Una crudeltà che si esplica in tanti modi. Alla base di tutto c’è sempre l’egoismo che rende ciechi
e atrofizza ogni sentimento umano, espandendosi in ogni campo, sconfinando sfrontatamente in ogni abuso e profitto. L’aspetto più grave è che tutto passa come procedura normale, e che chi se ne rende colpevole non avverte la benchè minima responsabilità, continuando disinvoltamente ad essere convinto che niente gli riguardi.