Papa Francesco, in occasione del Natale 2024, ha impartito la tradizionale Benedizione Urbi et Orbi dalla Basilica di San Pietro, condividendo un messaggio di speranza, riconciliazione e pace per il mondo. Il Pontefice ha esordito richiamando il mistero della nascita di Gesù: “Questa notte si è rinnovato il mistero che non cessa di stupirci e di commuoverci: la Vergine Maria ha dato alla luce Gesù, il Figlio di Dio”.
Nel cuore del suo discorso, Papa Francesco ha sottolineato che la nascita di Gesù, avvenuta oltre duemila anni fa, continua a incarnarsi nella storia attraverso l’azione dello Spirito Santo. Ha ricordato il significato della Porta Santa del Giubileo, aperta durante una celebrazione solenne: “Gesù è la Porta che il Padre misericordioso ha aperto in mezzo al mondo, in mezzo alla storia, perché tutti possiamo ritornare a Lui”.
Il Papa ha rivolto un accorato appello a varcare la Porta della Misericordia con fiducia: “La Porta è aperta, la Porta è spalancata! Non abbiate paura! Lasciamoci riconciliare con Dio, e allora saremo riconciliati con noi stessi e potremo riconciliarci tra di noi”. Ha inoltre esortato i fedeli a compiere il passo della riconciliazione, abbandonando contese e divisioni per trovare pace e speranza nel Bambino di Betlemme.
Con lo sguardo rivolto alle situazioni di conflitto, Papa Francesco ha invocato la fine delle armi in Ucraina, Medio Oriente e altre regioni martoriate: “Tacciano le armi nella martoriata Ucraina! Si abbia l’audacia di aprire la porta al negoziato e a gesti di dialogo e d’incontro”. Ha rivolto un pensiero alle comunità cristiane in difficoltà, in particolare a Gaza, al Libano e alla Siria, chiedendo gesti concreti di pace e solidarietà.
Ha inoltre espresso vicinanza ai popoli del continente africano, colpiti da conflitti armati, terrorismo e crisi umanitarie aggravate dal cambiamento climatico. Ha ricordato la difficile situazione in Myanmar e ha invitato le autorità del continente americano a promuovere la giustizia e la riconciliazione, citando Haiti, Venezuela, Colombia e Nicaragua.
Rivolgendosi alla famiglia umana, il Pontefice ha dichiarato: “Il Giubileo sia l’occasione per abbattere tutti i muri di separazione: quelli ideologici e quelli fisici”, citando la divisione dell’isola di Cipro come simbolo di un mondo che necessita di unità e dialogo.
Ha concluso il messaggio con un richiamo alla sacralità della vita e alla solidarietà verso i più fragili: bambini, anziani, migranti, carcerati e perseguitati per la fede. Ha espresso gratitudine verso coloro che operano silenziosamente per il bene comune, come genitori, educatori, missionari e operatori umanitari.
Il Papa ha chiuso il suo intervento con un invito alla speranza e alla misericordia: “Pellegrini di speranza, andiamogli incontro! Apriamogli le porte del nostro cuore”, augurando a tutti un sereno e santo Natale.