Prosegue la catechesi sul Guarire il mondo che Papa Francesco sta tenendo alle Udienze Generali del mercoledì, anche quella di oggi nel Cortile di San Damaso, e l’argomento trattato è stato Cura della casa comune e atteggiamento contemplativo.
“Il prendersi cura è una regola d’oro del nostro essere umani, e porta con sé salute e speranza . Prendersi cura di chi è ammalato, di chi ha bisogno, di chi è lasciato da parte: questa è una ricchezza umana e anche cristiana” indica il Pontefice. Ma non solo rivolgersi agli esseri umani bensì “questa cura dobbiamo rivolgerla anche alla nostra casa comune: alla terra e ad ogni creatura.”
Il mondo è un dono di Dio e non dobbiamo abusarne come stiamo facendo. L’unico modo è usare la contemplazione, spiega Bergoglio: “quando non si impara a fermarsi ad ammirare e apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli[…] Le creature hanno un valore in sé stesse e riflettono, ognuna a suo modo, un raggio dell’infinita sapienza e bontà di Dio . Questo valore e questo raggio di luce divina va scoperto e, per scoprirlo, abbiamo bisogno di fare silenzio, abbiamo bisogno di ascoltare, abbiamo bisogno di contemplare. Anche la contemplazione guarisce l’anima”. In questo modo capiamo che facciamo parte di qualcosa e ci viene naturale proteggerla e prendercene cura, “diventeremo custodi della casa comune, custodi della vita e custodi della speranza, custodiremo il patrimonio che Dio ci ha affidato affinché ne possano godere le generazioni future.”
Lasciamo quindi da parte l’egoismo e pensiamo che non siamo noi al centro di tutto, non “l’ io al centro di tutto, che sovradimensiona il nostro ruolo di esseri umani, posizionandoci come dominatori assoluti di tutte le altre creature” ma siamo una parte della meraviglia del creato ed è compito di ognuno fare qualcosa per preservarla.
Grazie, Papa Francesco, per queste preziose riflessioni che ci aiutano a vivere con consapevolezza ogni attimo di questa preziosa vita! Un affettuoso abbraccio