“Io voglio che si esca fuori, voglio che vi facciate sentire nelle diocesi, voglio che la Chiesa esca per le strade” – dice Papa Francesco ai giovani argentini riuniti nella cattedrale di San Sebastián e continua – “voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è clericalismo, da ciò che è comodità, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi.”
E’ questo l’invito a una chiesa missionaria, ad un cattolicesimo vissuto appieno, all’essere elementi attivi della società. E’ quell’uscire fuori da se stesso che costituisce la fede fin da Abramo. La chiamata di Dio é movimento verso l’altro, non solo figurato, ma fisico. L’appello é ai giovani che lo hanno avuto pastore sino alla sua elezione al soglio pontificio, ma fa eco in ogni dove affinché altri giovani si uniscano nel cammino.
Infatti dice Papa Francesco “Le parrocchie, le istituzioni, le scuole, sono fatte per uscire fuori…“. Le Chiese, quelle fisiche non sono il punto di arrivo, ma il punto di partenza dal quale andare verso gli altri. L’alternativa é diventare una banale organizzazione non governativa “e la Chiesa non può essere una ONG. Che mi perdonino i vescovi ed i sacerdoti, se alcuni dopo vi creeranno confusione.”
Sembra quasi voler dire ai vescovi che é meglio la confusione che l’immobilismo. In un certo qual modo la Chiesa é stata forse troppo ferma difronte a questa civiltà che ha passato i limiti, creando un culto del dio denaro cui ultimamente si é sommata l’esclusione dei due poli della vita: i giovani e gli anziani.
Gli anziani vengono lentamente uccisi, impedendogli di agire e di esprimersi. E’ questa una specie di “eutanasia nascosta“. I giovani dall’altro lato vengono esclusi dal mondo del lavoro, impedendogli di guadagnare con dignità il cibo.
“Allora i giovani: devono emergere, devono farsi valere; i giovani devono uscire per lottare per i valori, lottare per questi valori; e gli anziani devono aprire la bocca, gli anziani devono aprire la bocca e insegnarci! Trasmetteteci la saggezza dei popoli!”
Cara santità, ciò che lei dice e melodia per il mio cuore e le mie orecchie,ma allora mi chiedo come mai i suoi pastori (sacerdoti) invece di tenere aperti gli oratori e le chiese cercano di chiuderle non permettendo ai giovani di socializzare,amare la chiesa.Ciò’ succede in una piccola frazione del comune di Erice e precisamente a Pizzolungo dove pur essendoci una piccola parrocchia non abbiamo un sacerdote fisso ma un parroco che viene solo la domenica a dire messa, la chiesa con il suo campetto annesso rappresenta l’unico luogo di aggregazione per i giovani,ma egli nonostante il nostro impegno di genitori di vigilare,vorrebbe chiudere definitivamente la chiesa e il campo.No noi genitori non ci stiamo ,i nostri ragazzi starebbero per strada ,e poi la chiesa non è la casa di Dio o quella del parroco, sappiamo che i tuoi impegni sicuramente sono gravosi ma ti chiediamo di ascoltarci e intervenire perché anche nella curia il nostro vescovo è di passaggio visto lo scandalo del vescovo Micciche’ …grazie anticipatamente i genitori pizzolunghesi.