Abbiamo già avuto modo di commentare come Papa Francesco indichi, nella Costituzione Apostolica “Vultum Dei Quaerere“, quello che potremmo definire un nuovo cammino sul monachesimo e in genere sulla vita contemplativa femminile.
La Costituzione, che nasce da consultazione inviata due anni fa a tutte le monache del mondo, è una conferma, per il monachesimo, del cammino fatto negli ultimi 66 anni, quando Papa Pio XII promulgò la precedente Costituzione sul monachesimo femminile “Sponsa Christi“.
Dal 1950 ad oggi, infatti, il mondo è cambiato radicalmente mentre le norme che regolavano il monachesimo non erano cambiate; al contempo molti monasteri avevano usato ad “aprirsi” al mondo anche usando le nuove tecniche di comunicazione digitale. Non vi erano però conferme che tali pratiche fossero corrette rispetto alla dottrina della Chiesa o meno.
È in tal senso che la Costituzione Apostolica “Vultum Dei Quaerere” indica il nuovo cammino per il monachesimo femminile, un cammino che in parte è una vera e propria conferma degli sforzi fatti finora, come dicevamo, anche se al contempo racchiude un invito del Pontefice a usare sempre un adeguato discernimento in tutte le cose.
Chiaramente, nella Costituzione, Bergoglio conferma la centralità della parola di Dio con la lectio divina e la preghiera, che lo stesso definisce come il “midollo della vita consacrata”. Affianco a questo però, il Papa invita il monasteri a curare costantemente la formazione, poichè questa è in grado di condurre “alla configurazione a Gesù”, ma anche a non tralasciare la vita fraterna in comunità “intesa come riflesso del modo di donarsi a Dio”.
Non manca, Papa Francesco, di ribadire l’importanza dell’Eucarestia e della Riconciliazione, nonché della vita contemplativa in clausura, la quale è “segno dell’unione esclusiva della Chiesa sposa con il suo Signore”, alla quale si affianca il silenzio da intendere “come ascolto e ruminatio della Parola, vuoto di sé per fare spazio all’accoglienza”.
La Costituzione, infine, pur confermando la bontà delle iniziative assunte dalle suore di clausura, contiene anche due moniti: uno relativo al lavoro e l’altro inerente l’uso di internet. Per quanto riguarda il lavoro, il Vescovo di Roma sottolinea come questo si debba fare “con devozione e fedeltà senza lasciarsi condizionare dalla mentalità efficientistica e dall’attivismo della cultura contemporanea”. Il secondo monito riguarda internet, e più in generale i mezzi di comunicazione, che non sono contrari alla vita di clausura, e in tal senso è una vera e propria conferma di quanto fatto finora, ma vanno usati “con discernimento”.
Novità assoluta, invece, l’obbligo per i monasteri di aderire a federazioni di monasteri: ferma restando l’autonomia dei monasteri, il Vescovo di Roma indica la necessità di creare federazioni come “strutture di comunione”, spazi nei quali i vari monasteri possano confrontarsi, condividere risultati ottenuti e difficoltà che al momento si incontrano a superare.
Buona cosa i tempi sono cambiati ma Gesù, ricordiamoci, è nato in una stalla circondato da umiltà è questo il messaggio e l’esempio che dovremmo
portare avanti. Dio il messaggio c’è la dato con la nascita di Suo Figlio !
Basta arroganza, superiorità e avarizia;
soldi e potere fanno male all l’umanità.
Cordialmente Gabriele